Credits: @MercedesAMGF1 (Twitter)
Quest’oggi la Formula 1 ha esordito in Bahrain per la sua seconda sessione di test pre-stagionali. Sulla prima giornata era stata posta molta attenzione per via delle grosse novità portate dalla Mercedes in stile 2019. Un’altra squadra nel frattempo ha presentato degli importanti cambiamenti ma non nell’ambito tecnico-sportivo. Si parla della Haas costretta per ovvi motivi ad appiedare Nikita Mazepin ed a rescindere la sponsorizzazione con Uralkali; riproponendo per il 2022 una vecchia conoscenza, quella di Kevin Magnussen.
La vettura senza pance di quelli di Brackley è stata almeno alla vista meno sorpresa di quel che si pensava. Ciononostante non è che non abbia generato stupore e polemiche – “la nuova Mercedes vìola lo spirito delle regole. Per noi alcune parti non sono legali”, così Christian Horner. La W13 estremizza il concetto già visto sulla Williams FW44 e sulla loro stessa monoposto di Barcellona con delle fiancate ridotte al minimo, e con dei sidepod dalla struttura inedita.
Una tale conformazione della pance porta però al sorgere di domande in merito al raffreddamento (motivo per il quale sono state aperte branchie ovunque), ed a chissà quale disposizione degli elementi interni. Ci si mette infine anche la discussa configurazione aerodinamica del cono anti-intrusione.
Si aggiunge la lotta al porpoising, una delle tematiche principali che hanno accompagnato anche questo day 1. Un problema che come detto da Mattia Binotto tempo fa era stato sottovalutato in generale, ed a cui si è cercato di porre rimedio con nuove soluzioni. La Ferrari per esempio a Sakhir ha presentato un nuovo fondo volto proprio per ridurre al minimo il fenomeno, tanto che la F1-75 è parsa tra le meno soggette a questi balzi da maretta.
Nella mattinata Charles Leclerc ha strappato il miglior tempo con 1.34.531 montando la C3; venendo superato nel pomeriggio da Pierre Gasly (1.33.902 – C5) e da Carlos Sainz (1.34.359 – C3). Ma l’interesse più che suoi tempi si deve porre sul numero di giri percorsi. Le frecce d’argento, la Rossa e l’Ala Romeo hanno messo insieme un buon numero di giri, rispettivamente 112, 116 e 120.
Meglio di loro ha fatto Sergio Perez che con la sua Red Bull in questo giovedì ha completato ben 138 tornate. Che poi il messicano abbia finito la sua giornata con la vettura infossata nella ghiaia non ha influito, dato che l’accaduto è avvenuto a meno di dieci minuti dalla fine. Un’altra bandiera rossa in giornata si era vista soltanto per via di un pezzo staccatasi dall’Aston Martin di Lance Stroll.
Percorrere quanti più chilometri possibili ha un’importanza non di poco peso per le scuderie; che si devono preparare al meglio in vista di un campionato che avrà inizio la prossima settimana. Girare per capire il potenziale del proprio progetto, quindi tanto flow-wiz e rastrelli per incamerare dati da far studiare agli ingegneri. Si proseguirà domani, per quando sono previsti nuovi visibili aggiornamenti da parte di quelli di Milton Keynes.