Stefano Domenicali: «Vietato lasciarsi trasportare dall’emotività»

Il 2014 sarà un anno importante per la Ferrari, per Fernando Alonso e per Stefano Domenicali che arriverà a giocarsi tutto. Con tutte le vetture che partiranno da zero grazie alle modifiche regolamentari e l’introduzione del motore V6 Turbo, il Cavallino Rampante è obbligato al riscatto mondiale per arrivare a conquistare quel titolo che manca da Maranello dal 2007, quando a vincere fu Kimi Raikkonen. «In Formula 1 mai come quest’anno c’è una opportunità straordinaria che la nostra direzione tecnica deve cogliere, viviamo un cambiamento regolamentare importante, che non si vedeva nel nostro mondo da tantissimo tempo – ha raccontato Stefano Domenicali sul sito ferrari.com – Si tratta di un’opportunità che va colta, anche se siamo consci delle grandi difficoltà che dovremo superare soprattutto a inizio stagione».

La F14T è stata studiata e progettata nell’arco di due anni: partito sotto la direzione di Pat Fry e affiancato dal mese di settembre da James Allison, il progetto porta anche la collaborazione tra Nikolas Tombazis, capo progettista, Fabio Montecchi, vice del greco, con la consulenza di Rory Byrne, genio dell’era Schumacher. «Nella struttura, quindi, tante cose sono diverse: sono stati fatti degli investimenti importanti che hanno riguardato la ristrutturazione delle galleria del vento e degli strumenti di simulazione. Questo vuol dire che abbiamo l’opportunità di lavorare in modo diverso. Ecco perché mi aspetto un risultato importante, dal momento che non possiamo certo dire che ci mancano le risorse! Per vincere bisogna essere al top in ogni settore. Pertanto dovremo mantenere quei valori portanti che abbiamo confermato in questo anni: oltre alla bravura a livello di strategia, ricordo la velocità ai pit stop».

Il debutto della Rossa sarà un affare di Kimi Raikkonen, tornato in Ferrari dopo quattro stagioni trascorse tra mondiale rally e Lotus, mentre Fernando Alonso prenderà il volante nei due giorni di chiusura della sessione. L’imperativo è uno: vincere. «Conterà tantissimo l’efficienza delle vetture nel risultato finale, visto che bisognerà fare i conti con il risparmio di benzina. Quindi ci sono degli elementi in più per chi ha gli strumenti e le persone migliori per emergere. Penso che abbiamo messo in piedi un’organizzazione adatta per sperare di portare a casa un risultato ambito che ci manca da diverso tempo». E per arrivare a certi obiettivi è necessario tenere i nervi saldi: «L’errore che non dobbiamo commettere all’inizio è di cedere alle pressioni che saranno tante. Dobbiamo evitare di farci prendere dal panico se, come è facile aspettarsi, nelle prime giornate di test ci saranno delle difficoltà da affrontare. Sono problemi che avranno tutti, per cui sarà importante tenere il sangue freddo: l’unico errore che non si potranno permettere i miei uomini sarà di lasciarsi trasportare dall’emotività».