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Sabato 31 agosto 2024
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Domenica 01 settembre 2024
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Dichiarazioni

Sprint, che noia: per Pirelli non c’entrano le gomme

La bassa attrattiva delle mini-gare può essere risolta aumentando la scelta delle mescole? Secondo il fornitore ufficiale della Formula 1 non sarebbe così

Nell’ultimo periodo si è tornato a parlare della Sprint Race, il nuovo format di mini-gara introdotto da pochi anni. Dopo due stagioni di tentativi abbastanza di successo, la Formula 1 e la FIA avevano deciso di aumentare il numero di Sprint da tre a sei nel 2023. Eppure, proprio quest’anno il format ha riscontrato più critiche che sostenitori. E anche la Pirelli si è espressa sul problema delle Sprint.

Sono diverse le proposte avanzate in queste settimane, tra cui l’idea di una griglia invertita o di un campionato indipendente. A seguito della Sprint in Qatar, una delle poche esaltanti di quest’anno, è stato anche consigliato di aumentare la gamma di mescole messe a disposizione delle scuderie. Per rendere più emozionante la competizione. Secondo Pirelli, unico fornitore ufficiale della Formula 1, non sarebbe questa la soluzione per la Sprint.

Secondo Simone Berra, capo dell’ingegneria Pirelli, la soluzione starebbe nello scegliere soltanto i tracciati che offrono una buona possibilità di sorpasso. “Non penso che dovremmo cambiare qualcosa in termini di distanza per la Sprint. Penso che sarebbe meglio decidere correttamente quali circuiti possono, in base al loro layout, rendere la Sprint ancora più spettacolare. ” ha dichiarato.

LA PIRELLI NON CREDE CHE LE GOMME SIANO IL PROBLEMA DELLE SPRINT

Abbiamo avuto delle buone gare sprint. Ma in Qatar c’erano alti livelli di degrado, e questo ha avuto effetti sulla scelta della mescola. Non avevamo delle mescole molto forti: avevamo la C2 e la C3, ma entrambe hanno sofferto il degrado.” ha aggiunto, riferendosi alla mini-gara in Qatar. “Penso che il layout di un circuito sia veramente importante per scegliere i circuiti appropriati dove avere un grande spettacolo”.

Non è un equilibrio facile da trovare. Perché se il degrado è elevato, i piloti devono gestire la situazione. Ma se il degrado è basso possono spingere, ma non ci sarebbe alcuna differenza di ritmo perché il degrado è basso per tutti.” spiega Berra. “Quindi è sempre una combinazione di quale tracciato scegli, quali mescole scegli e come alcuni team riescono a tirare fuori risultati migliori rispetto agli altri“.

Per esempio, negli ultimi giri della Sprint del Brasile le Mercedes, e specialmente Hamilton, sono calate molto. Anche Piastri, sul finire della gara, quindi il degrado era importante.” ha affermato, facendo riferimento alla passata Sprint in Brasile, l’ultima del calendario 2023. “Quindi riuscire a gestire le gomme lì ha significato che c’erano delle lotte e altri piloti dalle retrovie stavano guadagnando posizioni.” ha concluso.

 

Published by
Alessia Verde