© Ferrari Press Area
Manca meno di una settima al Gran Premio d’Australia e in casa Ferrari ne abbiamo viste delle belle. Tante persone hanno lasciato il team di Maranello, a partire dal presidente Luca Cordero di Montezemolo che dopo tante vittorie con la rossa ha deciso di iniziare una nuova avventura manageriale. Poi tra i nomi illustri troviamo Fernando Alonso, che ha riempito le pagine dei media con la vicenda McLaren. E alla fine chi è restato ? Tra i primi troviamo Kimi Raikkonen e James Allison. La Ferrari ha deciso veramente di cambiare passo con l’ingresso di Sergio Marchionne alla presidenza e Maurizio Arrivabene come direttore sportivo al posto di Marco Mattiacci e prima di Stefano Domenicali. Ma questa ormai è una storia passata perchè il futuro della rossa arriva ancora dalla Germania come il Campione Michael Schumacher .27 anni all’attivo e una gran voglia di vestire la “tuta rossa”. Di chi stiamo parlando ? Di un ragazzo che da quando aveva 13 anni sognava di sedersi al volante di una monoposto Ferrari. Guardava il suo amico Michael mentre alzava i trofei e sognava. Sebastian Vettel ci racconta come è arrivato alla Ferrari grazie ad una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
“Poi mi ha telefonato dicendomi che sarebbe stato felice se fossimo riusciti a far qualcosa insieme. Gli ho chiesto come si fosse procurato il mio numero di cellulare, si è messo a ridere. Il suo è stato un messaggio chiarissimo: la Ferrari mi voleva. Ed era il passo che alla fine desideravo anch’io.“.
Un pensiero a Enzo Ferrari
“Aveva una visione e l’ha concretizzata. Credo sia stato un uomo duro, formidabile nel creare un’azienda e un movimento di passione legato alle corse. Il che ne ha fatto un costruttore diverso dagli altri. Enzo Ferrari in Italia è cultura.“.
4 titoli con le macchine progettate da Adrian Newey.
“Un uomo chiave. Dopo il 2008, con le nuove regole e la RB5, è arrivata la svolta e sono cominciati i Mondiali. Un ingegnere di intuizioni, un leader capace di mettere assieme la gente giusta dando la direzione“.
“Io non sono uno abituato a dire bugie“.
Questo è tutto, ma se volete leggere l’intervista integrale potete visitare il sito della Gazzetta dello Sport