Credits: Mercedes press area
Il Gran Premio d’Italia è sempre un evento spettacolare: frecce tricolori, pista storica e gare sempre piene di colpi di scena. E ieri, ce ne sono stati davvero tanti. Il principale? L’incidente tra i due contendenti al titolo, Lewis Hamilton e Max Verstappen. Circa a metà della gara, infatti, la Red Bull di Verstappen ha preso letteralmente il volo, finendo sopra la Mercedes di Hamilton. E qui, entra in scena l’halo: perché si, se non ci fosse stato quel prezioso pezzo di titanio, probabilmente Hamilton non ne sarebbe uscito indenne.
Obbligatorio in Formula 1 a partire dal 2018, l’halo è diventato una parte indispensabile delle monoposto. Dal suo primo impiego, ha salvato già numerose vite. Un esempio su tutti è Grosjean, che durante il Gran Premio del Bahrain 2020 è stato protagonista di uno degli incidenti peggiori della storia recente della Formula 1. Preziosissimo è stato il contributo dell’halo della sua Haas, che gli ha protetto la testa nel momento dell’impatto con le barriere metalliche. E come dimenticare Leclerc, che nel GP del Belgio 2018 ha visto volare sopra la sua testa (per fortuna, protetta debitamente) la monoposto di Alonso.
I crash test ufficiali della FIA impongono per l’halo un carico verticale di picco massimo di 116 kN, che equivale approssimativamente a 12000 kg. In parole più semplici, questa struttura è fatta per poter proteggere la testa del pilota da oggetti o forze del peso di circa due elefanti africani o di dodici cavalli adulti. Dati alla mano, il peso della Red Bull di Verstappen, di 752 kg, è stato ben sorretto dal (santo) halo della Mercedes di Hamilton, garantendo sicurezza per il britannico.
Interrogato a riguardo, il sette volte Campione del Mondo ha dichiarato: “Non credo di essere mai stato colpito sulla testa, fin ora, da una monoposto. È stato un vero shock per me perché, vedendo l’immagine a posteriori, la mia testa era davvero molto vicina. Ho gareggiato per molto, molto tempo, ma non mi era mai capitato”.
“La sua ruota posteriore è atterrata proprio sull’halo. Sono così grato di essere ancora qui e mi sono sentito incredibilmente fortunato ed incredulo, qualcuno stava vegliando su di me oggi. Probabilmente avrò bisogno di vedere uno specialista solo per assicurarmi di essere a posto per la prossima gara”, afferma Hamilton per concludere.