Credits: Mercedes Press Area
Non è mai stato un segreto che i giorni successivi al GP degli Stati Uniti del 2015 (quello del terzo mondiale di Hamilton per intenderci) per Nico Rosberg siano stati tremendi. Ad Austin dopo un erroraccio in curva 16, Nico regalò la vittoria al rivale, che cosi si aggiudicò il titolo con tre gare d’anticipo. Il tedesco è riuscito a trasformare la delusione di quel giorno, in determinazione e rabbia per l’anno successivo, concluso finalmente col Mondiale.
La rivalità tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg è stata una delle più accese dell’ultimo decennio, ma nei primi tre (anche se solo in due è valso il titolo) anni è stato l’inglese a primeggiare nel box. “Ho perso contro Lewis per tre anni di fila. L’ultima volta è stata molto dolorosa. Mi sono chiuso nella mia stanza d’albergo e mi sono ricordato che dovevo continuare a spingere più forte che mai. Ciò ha aumentato la mia motivazione e la mia concentrazione”, ha ammesso l’ex pilota di Formula 1 al quotidiano The Sunday Times.
“All’epoca ero forse troppo buono per essere campione del mondo contro l’implacabile Lewis”, ha aggiunto l’ex Mercedes. Raggiungere il suo punto più basso ha aiutato Rosberg a tornare più forte che mai e ad essere in grado di strappare la Coppa del Mondo a Hamilton nel 2016. Fu una stagione intensa, ricca di duelli e colpi di scena, con il vincitore finale in dubbio sino all’ultima curva di Abu Dhabi.
“Nel 2016 abbiamo dovuto aspettare fino all’ultimo momento, fino all’ultima curva. Non sarebbe potuto essere più intenso. Battere Lewis, nella stessa macchina, dopo aver sofferto contro di lui per decenni (i due avevano iniziati a combattere dai tempi dei kart, ndr). È stato semplicemente perfetto”, ha spiegato il pilota tedesco, che proprio a causa dell’immenso sforzo profuso in quella stagione, decise di ritirarsi a fine anno.