Credit: Red Bull Press Area
Il 2020 è iniziato con una clamorosa bomba di mercato, il rinnovo del classe ’97 con la Red Bull fino al 2023. In pochi si aspettavano una firma dell’olandese, specie adesso con la stagione ancora lontana dai nastri di partenza e tante pedine ancora libere di muoversi. Sicuramente avrà inciso notevolmente il fattore economico. Lo stipendio del baby prodigio lieviterà dai 12 milioni di dollari, percepiti fino al 2019, ai 40 (36 milioni di euro). Sarà dunque il secondo stipendio più alto del paddock, dietro solo ai 50 milioni di sua maestà, Lewis Hamilton.
La Honda si accollerà una buona parte del nuovo compenso di Verstappen. D’altro canto Red Bull e Honda non potevano fare altrimenti, il rischio di perdere la loro punta di diamante era troppo alta. Occorreva agire d’urgenza anche a costo di sborsare cifre cose elevate. Solo cosi sono riusciti a convincere l’olandese e tutto il suo management. Verstappen ha sempre affermato che avrebbe voluto vincere dei mondiali e se a Mylton Keynes non gli avessero permesso di lottare per il titolo, sarebbe stato pronto ad accasarsi altrove, magari in Mercedes. Addirittura Jos, papà di Max, aveva parlato di una clausola che avrebbe permesso al figlio di potersi svincolare dalla Red Bull, nel caso non fosse stato in grado di competere per il mondiale.
Ed ora? A tre mesi dall’inizio del campionato, ancora nessun parametro per valutare la competitività della RB16, e Max Verstappen firma per il rinnovo? E’ evidente che qualcosa non torni. In primo luogo l’entourage dell’olandese deve aver capito che con il suo carattere un po’ così e delle dichiarazioni piccate quà e là qualche porta se l’è chiusa, tipo in Ferrari. In secondo luogo, tutte quelle voci messe in circolo di presunti contatti tra Toto Wolff e i Verstappen magari erano state lanciate cosi, giusto per far capire a mamma Red Bull, che per garantirsi a lungo il talento cristallino di Max avrebbe dovuto metter mano pesantemente al portafoglio.
Dunque adesso si chiude il cerchio. Il buon Max ha tanta fiducia nel suo team e nella Honda, che nell’ultimo anno si dice abbia speso quasi 500 milioni di dollari, e ora questa fiducia è stata ripagata con uno stipendio quadruplicato e degno di un pluricampione del mondo. Sarà l’anno buono?