Credits: Red Bull Press Area
Stamattina la Red Bull ha diffuso le prime immagini della nuova nata di Milton Keynes, la RB16. Si tratta della seconda vettura Red Bull a essere motorizzata Honda, con la quale Max Verstappen tenterà di centrare il record di più giovane campione nella storia della Formula 1 (per lui questa è l’ultima possibilità). Obiettivo per il quale sarà fondamentale l’apporto della Honda, che già nelle tappe finali del 2019 aveva dato prova di vistosi passi in avanti sul fronte della potenza, come testimonia la netta vittoria di Interlagos, dove Verstappen rispose continuamente agli attacchi di Hamilton. Lo stesso Lewis provò sul rettifilo principale a strappare la seconda piazza a Pierre Gasly, che con una Toro Rosso motorizzata Honda gli tenne testa agevolmente.
Progressi, quelli della casa nipponica, che fanno ben sperare i vertici della squadra anglo-austriaca, che battezzano la nuova stagione in un clima di serenità. Le voci che volevano Verstappen in ottica Mercedes sono state infatti spente la mattina del 7 gennaio, quando venne ufficializzata l’estensione del contratto che lega le due parti fino al 2023.
Tutto dunque sembra promettere per un 2020 di grandi ambizioni per la formazione di Milton Keynes. 2020 che Red Bull ha inaugurato nella giornata odierna, quando alla presentazione della nuova monoposto è seguito il primo shakedown della RB16 in una fredda Silverstone. A svezzare la vettura 2020 è stato Verstappen, mentre Alex Albon scenderà in pista solo nei test di Barcellona che prenderanno il via il 19 febbraio. Le prime immagini diffuse dalla pista, unite alle nuove foto della macchina rilasciate in tarda mattinata, hanno anche consentito di apprezzare più nel dettaglio alcune novità tecniche della nuova arma di Milton Keynes.
L’ala anteriore è rimasta fedele alla filosofia upwash (convogliando i flussi verso l’alto e non verso l’esterno), che già contraddistingueva la RB15, ma nel muso vi sono alcune novità: questo risulta infatti caratterizzato da diverse fessure, utili a indirizzare l’aria per raffreddare le componenti interne e alimentare il condotto S-Duct.
In prossimità del numero di gara, si notano invece due zanne ispirate a quelle introdotte sulla Mercedes W10 nel 2019, anche qui con l’obiettivo di produrre maggiore carico aerodinamico. Passando al retrotreno, le pance laterali risultano più voluminose rispetto a quelle della RB15, mentre sull’alettone posteriore colpisce la presenza di un doppio pilone centrale di sostegno, di contro all’unico pilone impiegato nel progetto 2019. A livello di lunghezza della vettura, a Milton Keynes sono rimasti fedeli al passo corto che già aveva caratterizzato la RB15. Questo contribuisce ad avere una monoposto reattiva, ma d’altro lato, con questa configurazione di passo, dal fondo viene generato meno carico aerodinamico.