Credits: Alfa Romeo Press Area
Kimi Raikkonen ha parlato degli eventi successi durante il weekend del GP d’Australia, poi annullato a causa della positività al Coronavirus di un membro del team McLaren. Il pilota finlandese è stato l’unico, insieme a Sebastian Vettel, a lasciare l’Australia ancora prima che l’annullamento del weekend di gara fosse ufficiale.
Raikkonen ha rivissuto i momenti di indecisione che hanno coinvolto il paddock in quei giorni, sottolineando però che l’annullamento del GP sarebbe potuto arrivare molto prima.
“Non avremmo dovuto andare, ma non è stata una nostra decisione“, ha dichiarato Raikkonen ad Auto Hebdo. “Noi piloti seguiamo ciò che decidono la FIA e la Formula 1. Se c’è una gara, andiamo. Anche se in quella fase avanzata, era meglio annullare piuttosto che correre rischi per lo staff e gli spettatori della Formula 1“.
“Era più che probabile che si verificasse un simile scenario (cancellazione del GP). Senza dubbio la decisione avrebbe potuto essere presa prima. Tutte le persone nel paddock, e molte altre persone, viaggiano dall’Europa, e c’erano buone probabilità che qualcuno si sarebbe contaminato in un aeroporto, in aereo o altro. Questo è quello che è successo“.
Parlando poi di come sta vivendo questa quarantena in cui lui e il resto del team si trovano, Raikkonen ha spiegato: “Ho avuto alcuni incontri la settimana dopo il mio ritorno dall’Australia, ma ora che la fabbrica è chiusa e siamo in ‘vacanze estive’ fino a metà aprile, non è necessario“.
“Abbiamo superato tutto dopo i test invernali e da allora purtroppo non abbiamo avuto l’opportunità di correre. Ci scambiamo messaggi per controllarci a vicenda, ma nulla di correlato al lavoro“, ha concluso Kimi Raikkonen.