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Dichiarazioni

Questione Uralkali, la Haas rifiuta la restituzione dei premi

La Haas ha negato al colosso russo Uralkali la restituzione dei premi legati alla sponsorship erogati prima della recente rescissione della partnership

Alla vigilia della stagione 2022 il futuro della scuderia statunitense di proprietà di Gene Haas era appeso ad un filo. L’escalation delle tensioni geopolitiche culminata con l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina ha visto la comunità internazionale adottare pesanti sanzioni finanziarie atte a penalizzare l’economia russa. Inoltre, molte aziende private hanno deciso di terminare le proprie collaborazioni con compagnie russe più o meno coinvolte con il presidente russo Putin. Questa è stata la sorte subita da Uralkali, title sponsor della Haas, azienda di proprietà di Dmitry Mazepin, oligarca russo molto vicino a Putin e padre di Nikita Mazepin, rimasto appiedato.

Nell’immediato l’Uralkali aveva reso noto di voler procedere per vie legali. Come dichiarato in un comunicato, i premi legati alle sponsorship del 2022 erano stati versati come da accordi in anticipo rispetto all’inizio della stagione. Grazie ad un insider del sito Motorsport.com è stato possibile apprendere della risposta della Haas al colosso russo, inviata sotto forma di missiva. Secondo i legali della scuderia di Kannapolis la rescissione della partnership sarebbe del tutto legittima, considerando l’esistenza di una clausola riguardante eventuali danni d’immagine recati alla Haas dalla stessa Uralkali.

Sul piatto dunque resterebbero i 12 milioni di euro versati dall’azienda di Dmitry Mazepin nelle casse della Haas. Come si può leggere nella lettera: “In accordo alla legge […] la parte che termina unilateralmente il contratto non è obbligata a restituire ciò che è stato già ricevuto per suddetto contratto. La richiesta dunque di Uralkali […] è infondata e viene rigettata”. Raggiunti proprio da Motorsport, sia la Haas che l’Uralkali non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

Published by
Matteo Tambone