Gli abitacoli chiusi stanno diventato un tema caldo in Formula 1 dopo l’incidente di Jules Bianchi, nel il Gran Premio del Giappone. Ma i grandi capi del circus ammettono si tratta di un percorso difficile.
Le condizioni di Jules rimangone stabili ma critiche. L’entità del danno alla sua macchina, e le sue ferite alla testa, ha spinto la direzione della FIA a riconsiderare seriamente gli abitacoli chiusi per proteggere meglio il pilota.
Craig Scarborough collaboratore tecnico di Autosport ha immaginato come potrebbe apparire una monoposto attuale con un cupolino diviso in due parti. Ma è una tale soluzione realistica, e quali benefici effettivamente potrebbe fornire benefici per la sicurezza del pilota ?
La prima discussione è nata dopo l’incidente a Felipe Massa, colpito da una molla dalla macchina di Rubens Barrichello nelle qualifiche del GP d’Ungheria 2009. L’incidente del brasiliano è accaduto una settimana dopo il decesso del pilota Henry Surtees colpito una ruota impazzita in una gara di Formula 2 a Brands Hatch. La FIA sta lavorando molto alla sicurezza, ma le squadre non erano molto favorevoli a questa soluzione perchè credono che tali modifiche renderanno le monoposto troppo brutte.
Whiting ha comunque detto che nessuna gabbia avrebbe potuto salvare Bianchi da tale impatto: “Prime indicazioni ci hanno mostrato che le forze esercitate sulla struttura della monoposto di Jules non sono mai state testate su una possibile gabbia. Ho il forte sospetto che in quella circostanze esatta, sarebbe stato difficile trovare una soluzione, come è ancora complesso fermare una ruota diretta a colpire la testa del conducente. Questo non vuol dire che non siamo in grado di migliorare la sicurezza, la storia ha dimostrato che abbiamo sempre fatto tutti gli sforzi per cercare di migliorare le cose.“