Credits: Pirelli Press Area
I veri protagonisti di Silverstone sono stati gli pneumatici della Pirelli, che hanno riacceso gli ultimi tre giri di un Gran Premio fino a quel momento piuttosto noioso. Nell’ordine Valtteri Bottas, Carlos Sainz e Lewis Hamilton hanno subito forature all’anteriore sinistra, la gomma maggiormente sforzata tra i curvoni inglesi. Fortunatamente tutti e tre i piloti, sono riusciti a tenere il controllo delle vetture, evitando impatti che sarebbero stati senz’altro violenti.
Ma la preoccupazione è tutta sul prossimo weekend quando il fornitore milanese dovrebbe portare pneumatici di uno step più morbidi. Pirelli e Formula 1 si dicono pronti a tornare sui propri passi e utilizzare anche per la prossima gara le stesse mescole viste domenica scorsa. L’azienda italiana sta indagando sulle cause delle forature. Al momento, non è chiaro se siano dovute ad estrema usura o a qualche detrito lasciato in pista (pochi giri prima Raikkonen aveva perso pezzi dell’ala).
Michael Masi, direttore di gara della Formula 1, ha spiegato che potrebbero esserci cambiamenti sulle mescole a seconda delle conclusioni dell’indagine. “La FIA e la Pirelli stanno lavorando insieme per capire qual è stata la causa e noi agiremo di conseguenza. Per quanto riguarda la prossima gara, se ne avremo bisogno, faremo delle modifiche”, ha dichiarato Masi agli inglesi di Racefans.web
Da parte sua, Mario Isola, responsabile di Pirelli Motorsport, ha chiarito che se il motivo delle forature fosse l’eccessiva usura, l’uso delle stesse gomme non sarebbe la soluzione, poiché le forature si verificherebbero lo stesso con gomme troppo vecchie. “Ogni pneumatico ha un numero massimo di giri, ma dipende dalle singole vetture. Ogni vettura è diversa: dipende dalla configurazione, dall’energia, dallo stile di guida, dalle condizioni. Ecco perché non possiamo fissare un limite per tutti. Se questo fosse il problema, non lo risolveremmo tenendo gli stessi pneumatici anche il prossimo weekend”.
Se il problema invece, fosse stato la presenza di detriti, la soluzione sarebbe stata garantire la pulizia della pista. “Se il problema era dovuto a detriti, allora c’è ovviamente molto poco che possiamo fare. Si tratta di non avere detriti in pista. Finché non avremo capito quale sia stato il problema c’è poco che possiamo fare”, ha concluso Mario Isola.