Pirelli: aumentare l'appeal della Formula 1? Ecco cosa fare 5 Aprile 2015 Eleonora Ottonello La Formula 1 sta affrontando un momento molto delicato di apparente disinnamoramento da parte degli appassionati. Se la vittoria di Sebastian Vettel a Sepang, sembra essere venuta incontro all’Autodromo Nazionale di Monza con la vendita dei biglietti del prossimo GP d’Italia, la stessa cosa non si può dire di altri impianti storici, che non hanno più il pienone da almeno un lustro. Ormai è un paio di anni che si cerca di tornare la Formula 1 sulla cresta dell’onda, eppure, quell’appeal che l’ha caratterizzata quindi o vent’anni fa, sembra essersi dissolto. Alcuni danno la colpa al dominio dei singoli, prima da parte della Red Bull, l’anno scorso della Mercedes, ma non è vero, questo perché, quando era Michael Schumacher a infrangere record su record, gli autodromi segnalavano il tutto esaurito. «I piloti devono tornare ad essere protagonisti di questa categoria, ormai la Formula 1 è diventato uno sport riservato agli ingegneri – ha commentato Paul Hembery, Responsabile della Pirelli sezione Motorsport – Mi piacerebbe vederli diventare degli eroi, quello che effettivamente i tifosi vogliono, il modo nel quale li vedono. Quando la gente, in un bar, guarda la vittoria di Hamilton, si chiede quanto ci sia di suo e quanto della macchina, arrivando ad ipotizzare che altri cinque piloti avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato, è un peccato sminuire così tanto il lavoro del singolo pilota» L’inglese, per far comprendere meglio in quale posizione dovrebbe muoversi la Formula 1, si rende protagonista di un sottile paragone con le serie americane: «In Nascar, ad esempio, il pilota è visto come un Re, sia esso il primo o l’ultimo dello schieramento. A Las Vegas, in occasione di un evento speedway, la parte posteriore del garage era di vetro in modo che gli spettatori potessero osservare il lavoro di meccanici e ingegneri ed erano presenti della finestre attraverso le quali i piloti si affacciavano per firmare autografi. Una manifestazione come quella, che non è comparabile a una gara di Formula 1, per una serie di piccole cose, ma che assieme diventano mustruose, è seguita da circa 100 mila persone». Ma quindi, cosa consiglia Paul Hembery a questa Formula 1? «Qualifiche al venerdì sera, gara sprint al sabato. Sinceramente non spetta alla Pirelli come sia meglio cambiare la Formula 1, ma quello che è sotto gli occhi di tutti è che un cambiamento è necessario. Noi, come fornitori degli pneumatici, vogliamo capire cosa accadrà nel 2017, quando ci verrà sottoposto il nuovo contratto: la Formula 1 fa ormai parte del mondo dello spettacolo, e so che a molti non andrà a genio questa idea, ma se non si intrattiene lo spettatore, questo se ne andrà, portando via ascolti e sponsor. Non possiamo permetterci di perdere un’altra stagione, senza prendere delle decisioni concrete», ha concluso. Eleonora Ottonello @lapisinha Tags: 2015, Paul Hembery, Pirelli