Credits: Red Bull Content Pool
Come forse per tutti, il 2020 è stato un anno pazzo per Sergio Perez. Iniziato all’insegna dell’incertezza a causa dell’imminente sfratto in Racing Point per favorire l’ingresso di Sebastian Vettel, il messicano ha ottenuto due podi e la sua prima vittoria in carriera. Quarto nel campionato piloti, la scuderia di Milton Keynes ha deciso di non farselo sfuggire. Primo pilota dal 2007 non prodotto dal vivaio Red Bull, Perez ha raccontato di essere stato scartato in un test dello Junior Programme proprio nel 2007.
“Nel 2007 ero stato invitato per un test“ – spiega il trentunenne di Guadalajara – “non andò bene. Avevo un problema con il sedile, le ginocchia sbattevano contro il volante e non potevo sterzare. Ero fuori ritmo, ma pensavo il problema del sedile fosse risolvibile. Eppure, quando tornai ai box, venni semplicemente sbattuto fuori. Non mi venne data un’altra possibilità. Poi andai in Formula 3 ed ero davanti ai piloti Red Bull. Incontrai Helmut Marko: “Ciao Helmut, come va?, “Ti batteremo, ti batteremo“, “Va bene, buon giorno a te!”.
“Chissà cosa sarebbe successo se mi avessero preso, che opportunità avrei avuto. Sicuramente far parte di uno Junior Programme aiuta. Ma sono immensamente grato che Mateschitz, Helmut, Christian Horner e Adrian Newey e tutta la famiglia Red Bull abbiano deciso di concedermi questa grandissima possibilità. Per loro contano molto i risultati, e nessuno prima d’ora mi aveva concesso l’opportunità di guidare una macchina così performante. Adesso devo accertarmi di portare a termine l’incarico“.