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Come ricorderemo, il weekend di Singapore non é stato ottimale per i campioni del mondo: oltre che non salire sul podio, sia Max che Perez sono stati coinvolti in diversi episodi controversi. In particolare, Sergio Perez si é reso protagonista di una dura battaglia con la Williams di Albon. Il messicano ha di fatto speronato la vettura del thailandese in curva 13 e per questo ha dovuto dire addio ad un possibile piazzamento in zona punti.
Pare che Perez non ne abbia avuto abbastanza e cosí in Giappone si é verificato un evento simile, ma stavolta é stato coinvolto Kevin Magnussen. Infatti, il messicano si é tuffato contro la sua vettura al tornante colpendo la parte posteriore sinistra della Haas e facendola ruotare.
Per l’incidente con Albon, Perez é stato in un certo senso graziato. Il messicano ha chiuso in ottava posizione con 11 secondi di vantaggio sul nono. Nonostante i commissari gli abbiano attribuito cinque seocndi di penalitá questo non ha avuto alcun effetto sul risultato. Per altro, Perez ha subíto la decurtazione di un solo punto sulla licenza, anziché due che abitualmente vengono attribuiti.
Quanto al caso Magnussen, Perez è stato nuovamente penalizzato di cinque secondi – tuttavia, è stato servito in un modo piuttosto non convenzionale. Dopo averlo effettivamente ritirato dalla gara, la Red Bull ha riparato la sua auto e lo ha mandato di nuovo a scontare la pena in modo che non sarebbe stata riportata alla gara successiva in Qatar.
Alex Albon ha espresso la sua opinione a riguardo. Il thailandese ritiene che sia necessario applicare sanzioni piú severe in casi come questi. D’altra parte, in passato gli amministratori hanno inflitto sanzioni per questo tipo di reati, ma nel corso degli anni, la gravità della pena è diminuita. Albon ha detto: “Cosí facendo i piloti non imparano nulla perché le sanzioni non sono mai abbastanza severe“.