Venerdì 30 agosto 2024
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Libere 2 – Ore 17:00 – Diretta su Sky Sport F1
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Sabato 31 agosto 2024
Libere 3 – Ore 12:30 – Diretta su Sky Sport F1
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Domenica 01 settembre 2024
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Interviste

Paolo Filisetti a F1world analizza il GP d’Austria

Ospite a POST GP, il giornalista italiano specializzato nella tecnica della Formula 1 ha esaminato gli aspetti principali della gara austriaca

Giornalista e analista tecnico della Formula 1, Paolo Filisetti ha lavorato con testate italiane e internazionali, pubblicando il suo primo libro nel 2019 (“Formula 1. La tecnica”) e collaborando alla stesura italiana dell’autobiografia di Adrian Newey (“Come ho progettato il mio sogno“). Nella live di ieri, lo abbiamo coinvolto per approfondire alcuni degli aspetti principali del GP d’Austria. In questo primo articolo, cui farà seguito la seconda parte nella giornata di domani, ripercorriamo le analisi della situazione Ferrari e dell’episodio che ha visto protagonista Max Verstappen nel finale. Senza dimenticare l’incubo track limits che ha chiuso il weekend austriaco.

EVOLUZIONE FERRARI

Dopo un weekend particolarmente positivo per la Ferrari, non poteva mancare un’analisi delle performance della scuderia di Maranello. “La Ferrari si è sicuramente avvicinata, ma da lì a dare fastidio alla Red Bull è ancora presto per dirlo“, ha evidenziato Filisetti. “Quantomeno diciamo che si sta impossessando di nuovo di quello che a inizio anno pensavamo potesse essere il suo ruolo. Quello di diretta inseguitrice della Red Bull, quindi seconda forza in campo […]“. Va sottolineato che, in Austria, la Ferrari ha portato un ampio pacchetto di modifiche, che hanno interessato il fondo e l’ala anteriore, andando di fatto a ridurre il problema del porposing evidenziato soprattutto durante il Gran Premio di Spagna.

Una prima idea di come risolvere il problema la Ferrari se l’era fatta ai test di Barcellona e poi in Canada, ma diciamo che serviva la prova del nove. Dopo aver sfruttato il filming day per le riprese pubblicitarie degli sponsor, hanno usato questi 100km per provare e testare una nuova versione di modifiche, montandola poi in Austria. Anche se, sulla carta, non era un Gran Premio favorevole, perché caratterizzato da una sola sessione di prove libere“, ha poi aggiunto Filisetti, ricordando come durante il weekend del GP di Silverstone, la Ferrari porterà nuovi aggiornamenti, che potrebbero confermare una monoposto competitiva per il prosieguo del campionato.

LECLERC-SAINZ, UN GP D’AUSTRIA DI FRIZIONI

Tuttavia, quello appena concluso in Austria ha evidenziato anche qualche tensione nel confronto Leclerc-Sainz. Durante la gara il muretto ha chiesto allo spagnolo di dare indicazioni sul passo della monoposto, ricevendo una risposta piuttosto eloquente. Il team, nonostante tutto, ha deciso di non scambiare le posizioni, permettendo poi a Leclerc di conquistare la seconda posizione.

Nel momento in cui la monoposto non è competitiva, regna nel team la pace”, ha commentato Filisetti durante il POST GP. “Nel momento in cui una monoposto comincia a funzionare è abbastanza evidente che, quando non è decisa contrattualmente la gerarchia, ci possano essere questo tipo di frizioni. Credo che in questo momento Sainz sappia che in determinate circostanze può stare davanti. E avrebbe potuto farlo. Allo stesso tempo, credo che la scelta operata di lasciare così le posizioni sia stata una scelta logica e corretta, che poi ha pagato alla fine“.

A tal proposito, Filisetti ha sottolineato anche quanto la macchina attualmente sembri adattarsi più allo stile dello spagnolo, rispetto a quello del monegasco. Essendo una vettura ancora in fase di evoluzione, è plausibile che in determinate situazioni sia più adeguata alla guida dell’uno che non dell’altro. Si tratta di una monoposto estremamente sensibile alla conformazione della pista, che comporta una variazione di competitività molto forte tra una gara e l’altra. Tuttavia, a Sainz potrebbe mancare ancora quel qualcosa in più per essere effettivamente davanti al compagno di squadra, riuscendo a rimanere davanti al monegasco sin dalle sessioni di qualifica del weekend di gara.

LA SPACCONATA DI VERSTAPPEN

Uno degli eventi che ha caratterizzato la chiusura del GP d’Austria è stata però la richiesta di Verstappen, che da vero cannibale ha chiesto al team un pit stop aggiuntivo per conquistare il giro veloce. Richiesta che ha messo in difficoltà la squadra, che ha corso un rischio non da poco. Nel suo intervento a POST GP, Paolo Filisetti ha commentato il comportamento di Verstappen, sottolineando come non sia stato un bel momento da raccontare e da vivere.

Non è stato bello da vedere. Essendo il penultimo giro, dall’esterno, dalla sala stampa, è sembrata una spacconata. Poi gli è andata bene. Ha ottenuto il giro veloce non perché lui è Max Verstappen, ma perché aveva delle gomme nuove soft e Leclerc non sarebbe mai riuscito a impensierirlo. Il rischio maggiore era l’incertezza che potesse andare storto qualcosa durante il pit stop. Se si fosse inceppato qualcosa, la colpa sarebbe diventata della squadra. Ha messo la squadra in una condizione di fare un’operazione largamente non prevista“.

INCUBO TRACK LIMITS

Protagonisti del GP d’Austria sono stati però anche i track limits e le penalità inflitte a diversi piloti, molte ore dopo la fine della gara. Nelle considerazioni condivise durante il POST GP, Filisetti ha sottolineato la paradossale gestione della Federazione nel dare l’avviso di superamento dei limiti della pista. Secondo Filisetti, bisognerebbe trovare un modo più funzionale per segnalare al pilota il superamento del track limit, come per esempio un sensore posizionato sulla vettura.

Si tratterebbe di un monitoraggio più puntuale, che comporterebbe una presa di decisione più rapida, rispetto invece a quanto accaduto dopo la gare del GP d’Austria. “Una sanzione data a posteriori, su un track limit, non ha assolutamente senso. Secondo la mia personalissima opinione, la classifica doveva rimanere quella data dal traguardo“. Questo anche perché, se la segnalazione fosse arrivata immediatamente, avrebbe dato la possibilità ai piloti di evitare di commettere un errore analogo, riducendo quindi la possibilità di ottenere innumerevoli penalità, come accaduto per esempio a Esteban Ocon.

Rendere sempre incerto quella che è la classifica finale di una gara, non ha senso. Sappiamo che è una prerogativa da tempi non sospetti della Formula 1; anche in un passato recente succedeva che, per una irregolarità millimetrica di un deviatore di flusso o di una bandella, la classifica arrivava quattro ore dopo […]. Questo può accadere, soprattutto in uno sport dove ci sono degli elementi tecnici che vanno verificati.

Però che per un’infrazione sportiva durante la gara, si arrivi a comminare una serie di sanzioni che scombina poi l’ordine d’arrivo, non è positivo per la categoria. La rende meno credibile e meno appetibile, anche per quel pubblico che la Formula 1 sta cercando di raggiungere. Il pubblico dei giovanissimi o coloro che si sono avvicinati per esempio per come viene raccontata da Drive To Survive, quel dietro le quinte un po’ gossiparo. La Formula 1 dovrebbe evitare di avere dei punti così deboli, come non dare il risultato definitivo della gara, se non ore dopo“.

Published by
Anna Vialetto