Credits: McLaren twitter
Tutti i team di Formula 1 mirano alla vittoria. Ovviamente essa arriva se le squadre dispongono di vetture affidabili e, soprattutto, di piloti talentuosi. Ma cosa succederebbe se nella stessa squadra ci fossero due campionissimi della Classe Regina come Senna e Shumacher? Secondo Montezemolo, non avrebbe funzionato, come se “La Ferrari si sparasse sui piedi”, testuali parole riportate in un’intervista per Sky Sport 24.
Colto dai ricordi, Montezemolo ha recentemente rivelato che, nel 1994, Senna gli si avvicinò chiedendo di correre per la Ferrari. Egli gli disse di venire a parlargli dopo il weekend del Gran Premio di Imola. Senna, purtroppo, morì proprio in quella gara. Tuttavia, se il brasiliano si fosse unito alla Ferrari, la squadra non avrebbe mai firmato Schumacher nel 1996.
“Senna sarebbe stata quella ciliegina sulla torta, che, alla fine, è stata Schumacher. Michael è stato preso al momento giusto, due anni prima non avevamo la macchina per vincere, lui è arrivato dopo un grande lavoro di riorganizzazione e quando poteva fare la differenza, perché nessuno ha fatto quello che ha fatto lui, Schumi è entrato nella storia della Ferrari” -dichiara Montezemolo- “Ma non avrebbe funzionato. Se hai due superstar nella stessa squadra, non vinci”.
Riguardo l’attuale momento della Scuderia del Cavallino Rampante, Montezemolo afferma amareggiato: “Ferrari ha quasi tutto per vincere. Ma è troppo che non vince, senza arrivare in fondo a giocarsi il titolo, senza la possibilità di poter vincere e competere”.
Parlando di rivalità e superstar, viene naturale parlare dell’attuale coppia Ferrari composta da Vettel e Leclerc. L’ex numero 1 di Maranello dice: “Vettel era il pilota che Schumacher avrebbe voluto a tutti i costi prima di passare alla Red Bull ma era immaturo e preferimmo Alonso. Al di là di alcuni aspetti caratteriali, ha fatto grandi cose e perso due Mondiali all’ultimo. Vettel ha bisogno di essere sostenuto, sbaglia sotto pressione ma è veramente molto forte e determinato. Leclerc è fortissimo, è giovane, speriamo non si monti troppo la testa”.
E’ chiaro che Ferrari sia un crocevia di campioni. Campioni del futuro che seguono i passi di campioni del passato, quei campioni che hanno portato il nome della Rossa di Maranello nell’olimpo della Formula 1. Una monoposto che, si spera, tornerà più competitiva che mai, soprattutto pronta a riportare ancora più in alto il nome della scuderia di Maranello.