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La serrata lotta per il mondiale che ha messo a rischio il suo record di titoli iridati, e l’esordio in Formula 1 del figlio Mick hanno offerto, infatti, numerose occasioni perché si potesse tornare a parlare di lui.
È stato inevitabile parlare del tedesco durante l’ultimo campionato del mondo. Fino all’ultimo giro dell’ultima gara, infatti, il record dei 7 titoli mondiali conquistati da Schumi è stato messo a rischio. Ma, alla fine, almeno per quest’anno, il suo primato, seppur già eguagliato da Hamilton lo scorso anno, è al sicuro.
Il 2021 è stato l’anno dell’esordio in Formula 1, con la scuderia Haas, di Mick Schumacher. Il figlio del grande Michael, già da anni sotto l’ala della Ferrari Academy, ha scelto proprio l’abbreviazione MSC per la colonnina dei tempi, in omaggio al papà. Un tuffo al cuore per i tifosi che, dopo 11 anni di assenza dal circus, vedono ricomparire le tre magiche lettere che hanno tifato per anni.
Non sono mancate le occasioni per il confronto tra il giovane Mick e il grande Michael, non solo in pista, ma soprattutto al fianco dei veterani della Formula 1.
Sebastian Vettel ha veramente raccolto l’eredità sportiva del Kaiser accompagnando Mick in questa nuova avventura, seppur come rivale in pista. È impossibile dimenticare il legame tra Seb e Michael, così come è meraviglioso vedere una maglia verde e una maglia bianca indivisibili, se non una volta in macchina. “Sono felice di aver conosciuto altri piloti durante la mia carriera, ma nessuno è come Michael“, parole al miele pronunciate dal tedesco che guida per Aston Martin.
Ma anche Kimi Raikkonen, per quanto riservato, non si è risparmiato sul conto di Mick: “Non è qui grazie al suo cognome – ha sottolineato il finlandese – Certo, in parte lo deve a suo padre, ma non è in Formula 1 solo per il nome che porta. È molto emozionante e curioso vederlo correre. Spero che abbia una macchina competitiva. A guardarlo da fuori mi ricorda molto suo padre, sono davvero felice per lui“.
Dopo anni di silenzio assordante, la moglie Corinne e numerosi personaggi storici del mondo della Formula 1 tornano a parlare di Michael Schumacher nel docufilm Schumacher, disponibile in esclusiva su Netflix.
Quasi due ore di immagini, interviste e spezzoni di gare storiche che ripercorrono la nascita e la crescita di un mito, partendo dall’esordio con i kart. Un docufilm che rende veramente giustizia ad una carriera sportiva nata, quasi per caso, guidando kart costruiti con pezzi di seconda mano e culminata con la vittoria di 7 titoli mondiali.
Flavio Briatore, Jean Todt, Luca Cordero di Montezemolo, Ross Brown ma anche i grandissimi rivali in pista come Villeneuve, Hakkinen, Coultard e Vettel ricostruiscono una storia che mette in luce il lato umano di un uomo che non si accontentava di altro che della perfezione e di vincere sfide impossibili. Una persona nata per essere un leader portando il massimo rispetto per tutta la squadra. Certo non manca il riferimento a quella squalifica storica imposta dalla FIA, ma Michael Schumacher è molto di più.
Tra le numerose interviste non può passare inosservata la dichiarazione del figlio Mick che afferma: “Adesso io e mio padre siamo legati in un modo diverso rispetto a quello che ci univa in passato. Ora abbiamo una nuova passione in comune, quella per l’automobilismo, e io vorrei davvero poterne parlare insieme a lui. Questo pensiero non mi abbandona mai, è una cosa su cui rifletto spesso. Penso che sarebbe bello, io vorrei tanto poterlo condividere con lui. Sacrificherei tutto pur di averlo al mio fianco“. Siamo felici si sia tornati a parlare di te Michael, buon 53° compleanno e #keepfighting.
Laura Bonacina