Credits: Mercedes, press area
Il direttore tecnico di pista del team di Brackley, Andrew Shovlin, pensa che la penalità inflitta a George Russell, i 5 secondi di penalità e conseguente gara in salita per l’inglese, per l’incidente con Perez sia stata troppo “dura”, poiché il pilota messicano aveva tutto lo spazio per sorpassare la Mercedes numero 63. Nonostante la penalità e i danni subiti alla vettura, Russell è riuscito ad arrivare in quarta posizione andando a completare, insieme al terzo posto di Hamilton, un weekend positivo per la Mercedes.
Parlando della gara, Shovlin, ha affermato: “E’ stato un weekend molto difficile nel box, ma è stato molto gratificante vederci arrivare terzi e quarti“. Parlando della penalità dice: “Pensiamo che la penalità a George per l’incidente con Perez sia esagerata. Si trovava nel cordolo e ha lasciato spazio più che sufficiente“. Russell, intervistato a fine gara, afferma: “Ho guardato il video (dell’incidente) e penso sia eccessiva“. Continuando Russell dice: “Ci trovavamo all’inizio della gara, le macchine sono ovunque. Checo ha fatto una mossa audace andando all’esterno in quel modo“.
Durante il primo giro del GP d’Austria, Perez, vedendo la possibilità di acciuffare il quarto posto e di conseguenza aiutare il proprio compagno nella lotta contro le Ferrari, tenta il sorpasso su Russell all’esterno di curva 4. Il pilota messicano nel momento in qui si affianca al pilota britannico, si aggancia , con la posteriore destra, all’anteriore della Mercedes numero 63 venendo scaraventato nella ghiaia. Checo riesce rientrare in pista, riuscirà anche a tornare ai box. Al 24 giro, viene richiamata dal team ai box, si ritira per i troppi danni alla propria RB18.
Quello successo in curva 4 non è il primo caso d’incidente tra una Red Bull e una Mercedes qui in Austria. Già nella gara inaugurale del campionato del mondo del 2020 ci fu un caso simile. In quella circostanza furono Hamilton e l’attuale pilota della Williams, all’epoca in Red Bull, Alex Albon i due protagonisti dello scontro.
Non è da meno nemmeno Sergio Perez. Lo scorso anno, proprio l’attuale pilota messicano del team di Milton Keynes subì e causò incidenti a sua volta, sempre nel medesimo punto.
Mattia Peddis