Credits: Mercedes AMG F1 Press Area
Il ritorno delle frecce d’argento – tintesi di nero per due stagioni consecutive, in onore del movimento Black Lives Matter – non è certo stato memorabile. La Mercedes nelle prime uscite di questo 2022 è apparsa molto in difficoltà. Il porpoising ha creato non pochi problemi sulla monoposto, tanto da renderla inguidabile, come più volte detto da Lewis Hamilton.
Nonostante questa inaspettata situazione, il team con sede a Brackley si è subito rimboccato le maniche per tornare nei piani alti della classifica. Nello scorso Gran Premio di Spagna, abbiamo infatti visto un importante pacchetto di aggiornamenti, che ha permesso alla monoposto di George e Lewis di lottare con le Red Bull. Un duello che non si vedeva dalla fine della scorsa stagione.
Il terzo posto di Russel, ma soprattutto il recupero di Hamilton, dall’ultima alla quinta posizione, hanno riacceso la speranza in casa Mercedes. Come detto dallo stesso Toto Wolff, visto il passo gara avuto domenica, Lewis avrebbe perfino potuto vincere il GP di Spagna. Ecco che allora la Mercedes rientra prepotentemente nella lotta mondiale 2022. Certo, la strada è ancora lunga, ma il lavoro svolto in fabbrica non può che fare ben sperare.
Si, perché quella vista nelle prime gare, in casa Mercedes, facevano addirittura fatica a definirla una vettura da Formula 1. Soprattutto visti gli standard di perfezione a cui ci avevano abituato negli ultimi anni. “Stavolta potevamo cambiare l’assetto, e configurarlo a nostro piacimento, tanto che la monoposto avrebbe risposto perfettamente. Cosa che invece non ne voleva sapere di fare nelle prime cinque gare” ha dichiarato il direttore strategico James Vowles.
“Tuttavia, non possiamo accontentarci. Il circuito di Montmeló, storicamente, è sempre stato favorevole alla nostra vettura, quindi non possiamo sapere come andrà altrove. Il lavoro da fare per tornare stabilmente ai vertici è ancora lungo. Abbiamo ancora molto da capire ed imparare da questa W13. E’ comunque evidente il passo avanti fatto nello sviluppo della monoposto. Ora, questo deve essere un punto di partenza da cui poter migliorare sempre più“. I prossimi circuiti, Monaco prima e Baku poi, saranno un bel banco di prova per la “nuova” W13, che dovrà dimostrare di essere competitiva anche in tracciati a lei meno favorevoli.
Proprio quello del principato sarà un Gran Premio non semplice per le silver arrows. Negli ultimi anni, difatti, la scuderia tedesca non ha mai avuto una vettura che si adattasse bene al circuito cittadino più famoso del mondo. Tantomeno quest’anno. Uno dei punti deboli della W13 è la velocità nelle curve lente, ed essendone Monaco piena, le aspettative non sono altissime.
Come dimostrano le parole di Toto Wolff: “Non sono molto ottimista per Monaco, soprattutto viste le nostre difficoltà nelle curve lente. Nel terzo settore in Spagna, più o meno indicativo di Monaco, soffrivamo molto di surriscaldamento. Anche se le mie aspettative sono piuttosto basse, sono curioso di correre per le strade del principato, così da capire a che punto è la nostra monoposto“.
Gabriele Bonciani