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La strategia adottata dalla McLaren in Qatar ha lasciato tutti sorpresi: la scuderia è stata l’unica a decidere di non fermarsi ai box durante la safety car del settimo giro. Una scelta che i rivali faticano a comprendere. Diversi team principal hanno dichiarato di essere stati “molto sorpresi” nel vedere il team di Woking prendere la disastrosa decisione di non rientrare ai box. Scelta che è costata a Oscar Piastri una vittoria certa e a Lando Norris un posto sul podio.
Piastri e Norris stavano correndo primo e terzo, separati alla partenza solo da Max Verstappen, quando la safety car è entrata in pista al giro 7 per un contatto tra Nico Hulkenberg e Pierre Gasly. La fine di questo giro coincideva proprio con l’apertura della prima finestra utile per il pit stop, dato che alle scuderie era consentito percorrere solo 25 giri con un singolo set di gomme a causa dei timori di possibili forature sul circuito di Losail. Con la gara prevista su 57 giri, ciò significava che i team potevano già fermarsi e poi arrivare fino alla fine con un altro stop al giro 32. Quasi tutte le monoposto sono rientrate ai box per approfittare della sosta agevolata. Le due McLaren sono state le uniche eccezioni di rilievo.
Si è rivelato un errore pesante: Verstappen ha ripreso la gara al terzo posto, perdendo solo una posizione. Il team inglese non aveva abbastanza vantaggio di passo per compensare il tempo perso con una sosta in regime di bandiera verde. L’olandese ha così conquistato una vittoria comoda. “Sì, siamo rimasti sorpresi”, ha ammesso il team principal Red Bull Laurent Mekies. “È sempre facile dire dopo la gara quale fosse la strategia giusta. Ma siamo rimasti molto stupiti perché, da parte nostra, avevamo in pratica già deciso in anticipo che quello sarebbe stato il primo giro utile per fermarsi, e l’avremmo fatto. Ma non posso giudicare quale fosse il processo decisionale in quel momento“.
Il responsabile Aston Martin Mike Krack ha concordato: “Sì, molto sorpresi. Perché fai tutta quella preparazione e ci sono questi casi limite legati alla safety car, alla lunghezza della gara e al numero massimo di giri. E il fatto che tutti siano entrati tranne due monoposto dimostra probabilmente che è stato un errore. È un punto che abbiamo discusso a lungo stamattina. È una scelta coraggiosa. Ti giochi tutto il margine avendo 25 giri da fare con due set di gomme. Ma mi aspettavo che tutti entrassero e sono rimasto sorpreso che loro non l’abbiano fatto“.
La possibilità di una safety car al giro 7 è stata un tema caldo anche in Ferrari, visto il limite imposto da Pirelli di 25 giri per ogni set di pneumatici. Un numero che sembrava facilmente raggiungibile dato il basso degrado. “Avevamo detto prima della gara che lo scenario peggiore sarebbe stata una safety car al giro 7, perché poi ti restano 50 giri da fare“, ha spiegato il team principal Ferrari Fred Vasseur. “Significa che tutti si fermeranno sotto safety car e poi di nuovo al giro 32. In questo caso, a parte la McLaren che non era sulla stessa strategia, nessuno ha superato nessuno, credo. Onestamente, non ho capito, perché per me era piuttosto ovvio fermarsi. Forse avevano paura che i due piloti si bloccassero l’un l’altro nel traffico della pilane, dando vantaggio a uno dei due. Ma sinceramente, non voglio commentare oltre“.
L’idea di restare in pista è stata comunque valutata da un’altra scuderia. La Williams ha considerato di non fermare Alex Albon. Non perché pensasse fosse la scelta giusta, ma per tentare qualcosa di diverso dato che era fuori dai punti e difficilmente avrebbe guadagnato posizioni a cause della difficoltà nei sorpassi in questo tracciato. Ma anche in quel caso, il team ha rapidamente deciso di attenersi al piano originale.
“Era tutto piuttosto chiaro“, ha dichiarato James Vowles a F1TV. “Abbiamo analizzato tutto stamattina e niente si è discostato da quel punto. C’è stato un dibattito in diretta su Alex, non su Carlos. Carlos era assolutamente da fermare. Su Alex c’era la discussione se provare qualcosa di diverso, visto che si trovava fuori dai punti. Ma la conclusione è stata che fermarsi ci avrebbe fatto guadagnare 16 secondi, quindi dovevamo farlo in quel momento. E si è rilevata assolutamente la scelta corretta“.
Il team principal della McLaren Andrea Stella ha voluto chiarire la decisione: la scuderia semplicemente non si aspettava che tutto il resto del gruppo si fermasse. Presumevano che i loro piloti avrebbero perso molte più posizioni rientrando, rimanendo bloccati nel traffico. Con Piastri secondo e Norris quarto nonostante avessero la monoposto più veloce a Doha, il team di Woking ha dato a Verstappen un aiuto inatteso nella lotta al titolo. L’olandese arriva al finale di stagione ad Abu Dhabi con 12 punti di svantaggio dal leader inglese. Anche Piastri rimane matematicamente in corsa, a 16 punti di distacco. È la prima volta dal 2010 che tre piloti possono ancora vincere il campionato all’ultima gara.