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Formula 1

McLaren in rinascita con un unico obiettivo: tornare al top

La McLaren sta indubbiamente affrontando un momento di lenta ripresa e a confermarlo sono i risultati sempre migliori collezionati dai due piloti del team: ma da dove arriva tutta questa energia?

Non si tratta certamente di una scoperta che, da un giorno all’altro, ha portato il team di Woking a insidiare le altre scuderie di metà classifica, ma molto più probabilmente di un processo in corso già da qualche anno.

Lo stesso Andreas Siedl, team principal della scuderia, ha recentemente dichiarato che la rinascita della McLaren era già iniziata nel 2018, quando al volante delle due monoposto c’erano Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne.

Un processo iniziato con le grandi difficoltà dimostrate da Honda, che al ritorno in Formula 1 insieme alla scuderia di Woking non era riuscita a collezionare grandi risultati, facendo emergere le difficoltà della nuova motorizzazione e della stessa scuderia.

Scarse performance che hanno portato la McLaren ad affidarsi a un altro tipo di motore, quello che attualmente è fornito da Renault e che sta contribuendo positivamente al roseo momento del team.

Una scelta che sicuramente non è stata presa a cuor leggero: il team versava in grandi difficoltà e urgeva assolutamente la necessità di risollevarsi e di tornare a essere la gloriosa McLaren di un tempo.

Una scelta che lasciava grandi incertezze e dubbi per il futuro, con la paura che potesse trattarsi dell’ennesimo anno negativo e dell’ennesima necessità di correre a riparare i danni.

Una scelta che, l’anno scorso, ha incontrato gravi problemi di affidabilità, facendo cadere nel baratro le performance di Vandoorne e lasciando presagire un altro anno buio per il team di Woking.

Ma la McLaren, questa volta, ha deciso di rimboccarsi le maniche, motivata a cambiare le carte in tavola e a scrivere da sé il proprio promettente futuro.

Prima ancora che la line-up 2019 fosse definitiva, in McLaren già fremevano i cambiamenti per rivoluzionare l’organizzazione della scuderia e riportarla a brillare.

Prima è stata la volta di James Key, entrato in scena come Direttore Tecnico, e poi quella di Andreas Seidl, ora team principal del team.

E poi sono scesi in scena Carlos Sainz e Lando Norris, stelle nascenti con l’obiettivo di riportare in prima fila la McLaren, con la consapevolezza che si sarebbe trattato di un processo molto lungo, ma che avrebbe sicuramente dato i suoi frutti.

E così è stato: tanto che lo stesso Adrian Newey è rimasto molto colpito dalle prestazioni e dall’aerodinamica che la McLaren è stata in grado di portare in pista.

La McLaren ha ovviamente avuto un paio di anni difficili, con la possibilità di non avere un telaio così buono come avrebbe dovuto. Ma quest’anno è decisamente riuscita nell’impresa. Questa una cosa positiva per lo sport, credo che abbiano costruito una buona macchina, che certamente dovrebbe dar loro una stagione migliore rispetto al passato”.

Probabilmente ci vorrà ancora del tempo prima di veder tornare la McLaren a battagliare con i top team, soprattutto considerando il fatto che uno di questi si chiama Mercedes.

Ma questa nuova McLaren piace, piace lo stile e lo spirito che si può respirare all’interno del team, piacciono i piloti che non hanno voglia di farsi mettere i piedi in testa e sono disposti a difendere la propria posizione con le unghie e con i denti.

Piace soprattutto perché, se si guarda a qualche anno fa, pochi avrebbero scommesso su una ripresa così avvincente e costante.

Piace, infine, perché la McLaren ha una grande storia da difendere alle spalle e tutto lascia presagire che questa possa essere finalmente l’occasione per scrivere ancora capitoli positivi nel loro libro personale.

Published by
Anna Vialetto