Credits: Pirelli, press Area
La prossima stagione di Formula 1 è alle porte e, insieme a questa, i moltissimi cambiamenti che investiranno tutti i team del Circus. Monoposto rivoluzionate, regolamenti differenti e un budget cap inferiore (si passa dai 145 milioni di dollari a scuderia del 2021 a 140), sono solo la punta dell’iceberg di un dietro le quinte in fermento prima dell’avvio ufficiale del mondiale il 20 marzo in Bahrain.
A parlare di quanto sia complesso adattarsi alle novità introdotte è il responsabile del reparto tecnico della McLaren, che ha sottolineato come, in venticinque anni di carriera, questo sia senza dubbio il più complesso.
Il direttore tecnico della McLaren James Key ha rilasciato alcune dichiarazioni a RacingNews365.com, anticipando il gran lavoro della prossima stagione: “È un peccato che viviamo in un mondo in cui stiamo cercando di adattarci all’era del cost cap. Abbiamo meno tempo in galleria del vento per esempio. Quindi, è iniziato quasi un anno troppo presto. Penso che queste complicazioni aggiuntive abbiano dato vita al più grande foglio bianco che possiamo ricordare per una vettura di Formula 1; e per me sono circa 25 stagioni ora. Con ulteriori vincoli e restrizioni, è sempre bello avere la piena libertà di fare queste cose, ma non è giusto per il limite di spese; il fatto che tutti debbano affrontare questa sfida, suppongo, è un buona cosa“.
Le squadre dovranno essere molto più astute negli investimenti e nella gestione del denaro per lo sviluppo tecnico. Lo stesso Key ha detto di essere favorevole a vedere i regolamenti costringere i team a pensare in modo più intelligente, piuttosto che a spendere di più: “Probabilmente ci saranno delle sorprese in un modo o nell’altro, ma non necessariamente alla prima gara“, ha aggiunto, “Quella non sarà rappresentativa. Penso che, con il passare della stagione, vedremo che le cose cambieranno. Ma penso che, quando le cose si stabilizzeranno, sarà la squadra più intelligente a emergere rispettando il limite di budget“.
Il segreto è trovare il giusto equilibrio tra sviluppo, prestazione e risparmio: “Questo è massimizzare le prestazioni; il che non dipende necessariamente solo dal design e dallo sviluppo, ma anche dal dispiegamento di energie in pista, da come operiamo sul circuito, da come funzionano gli impianti di produzione, e da come, internamente, stabiliamo le nostre priorità in qualità di gruppo tecnico rispetto al lato finanziario. Quindi, sarà importante l’aspetto finanziario, ma tutto ciò si trasformerà poi nell’attività che, alla fine, sono le corse. Si tratta di dover ottenere quel giusto equilibrio ed essere intelligenti al riguardo. […] Ma come possiamo farlo senza spendere un sacco di soldi, come faremmo di solito? E’ bello avere l’intelligenza di una squadra che emerge, più che il suo peso finanziario“, ha poi concluso.