Credits: Red Bull Racing, Press Area
Altrettanti a Max Verstappen per vincere il Mondiale riservato ai piloti, sei dei quali trascorsi proprio nel team di Milton Keynes. Il titolo conquistato dall’olandese è arrivato a termine di un anno che i tifosi di Formula 1 faticheranno a dimenticare a causa delle numerose controversie.
E l’appuntamento conclusivo della stagione, il GP di Abu Dhabi, dove Max Verstappen ha ottenuto matematicamente il titolo, non è stato da meno, a causa di una gestione da parte direzione di gara finita nell’occhio del ciclone.
Quello dell’olandese è stato il primo alloro iridato dopo i quattro conquistati da Sebastian Vettel, tra il 2010 e il 2013. E proprio le carriere di Verstappen e del tedesco possono essere in un certo senso similari. L’attuale pilota Red Bull, esattamente come Seb, erano dei “predestinati”. Entrambi lanciati tra i grandi dal team di Milton Keynes, entrambi tirati su in Toro Rosso prima di essere promossi in prima squadra.
Nonostante i quattro titoli mondiali conquistati da Vettel, Helmut Marko, super consulente della Red Bull, è convinto che Max sia di gran lunga il miglior pilota del quale la scuderia austriaca abbia potuto disporre. Anche di Seb: “Mi state chiedendo se Verstappen sia il miglior pilota col quale abbia mai lavorato? Lo è senza dubbio – ha dichiarato il 78enne dirigente, ai colleghi del cabale televisivo Servus TV – Ha una volontà incredibile che lo rende unico e quello che lo distingue di più rispetto a tutti gli altri è che non abbia bisogno di un giro di riscaldamento per fare del suo meglio“.
Marko ha voluto fare un chiaro riferimento alle capacità di adattamento dell’olandese in qualsiasi condizione: “Ad esempio, quando piove gli altri piloti per realizzare il loro miglior crono hanno bisogno di cinque o otto giri. Max esce dal box e a il miglior tempo al primo colpo. A Jeddah nessuno conosceva la pista. Gli altri continuavano a girare, Verstappen è uscito in pista e ha fatto registrare per tre volte i settori più veloci. Questa è una delle sue qualità affascinanti“.
Nonostante alcuni conflitti discutibili avvenuti nel corso della stagione, il pilota della Red Bull, rispetto ai primi anni corsi in Formula 1, è molto più maturo. Riesce a modularsi meglio in pista, sfruttando al meglio la sua aggressività ma con una considerazione più ampia del quadro generale: “Quando si era appena affacciato al Campionato di Formula 1, Max voleva essere il più veloce in ogni occasione – ha proseguito Marko – Ora ha imparato a esserlo quando necessario. Un’altra prova della sua maturità agonistica? Anni fa, se avessimo avuto un problema nel corso delle prove libere, Verstappen sarebbe esploso nel box e avrebbe cominciato a urlare. Ora è molto più calmo, riflessivo e ha corso a un livello sorprendentemente alto. È un pilota straordinario“.