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L’arrivo della Formula 1 nella capitale messicana sta a significare che manca sempre meno alla fine di una stagione straordinaria. Contraddistinto dalla lotta al campionato fra Lewis Hamilton e Max Verstappen che ci ha accompagnato fin dalla primissima tappa in Bahrain. Ad Auto Motor und Sport Helmut Marko ha parlato di quanto accaduto nelle settimane passate e di quello che potrà avvenire nel futuro prossimo.
Al centro della faccenda (ovviamente) l’immancabile “chi la spunterà?“. All’austriaco è stato quindi chiesto di fare dei pronostici. “Speriamo che le previsioni siano corrette. In Messico andiamo per una doppietta; mentre per il Brasile abbiamo visto che la superiorità della Mercedes sparisce se riusciamo a mettere la monoposto nella giusta finestra di funzionamento”.
La questione penalità legate all’introduzione delle nuove power unit è uno dei temi sta ultimamente più banco. In casa Red Bull Verstappen ha già scontato il dovuto in Russia riuscendo in quel caso a concludere in seconda piazza (seppur in maniera fortuita). Per l’inglese Mercedes ha invece deciso di sostituire solo l’ICE ponendo un dubbio. Basterà per scongiurare problemi? “Per quel che ne sappiamo Hamilton dovrebbe cambiare nuovamente“, l’idea di Marko.
“L’ultima vittoria ad Austin è stata davvero importante dal punto di vista morale. Più in generale nelle ultime tre gare ci aspettavamo al massimo di pareggiare, invece ne siamo usciti con un vantaggio di dodici punti. [ndr. Non si può nascondere però che] in termini di prestazioni di motore attualmente siamo dietro. Il perché è da cercarsi nell’aggiornamento portato da loro da Silverstone e dal fatto che probabilmente la RB16B è più difficile da configurare”.
E allora il favore dell’ago della bilancia da cosa dipenderà? Banalmente: auto o pilota? “Pilota. Max e Lewis stanno facendo la differenza, e nessuno in questo momento può tenere il loro passo. Anche se prima di tutto le squadre dovranno essere impeccabili, cosa in cui né noi né Mercedes siamo riusciti. Gli errori sono stati minimi, ma ci sono stati“.
L’olandese ha modi molti pragmatici e più volte affermato che la conquista o meno del titolo non gli avrebbe cambiato la vita. Una trovata per i più per celare e mascherare la pressione. “Si continua, però il mondiale è molto importante per noi e per lui. È un qualcosa che inseguiamo da diverso tempo (…), e sarebbe un’amara delusioni non riuscirci“.