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Una delle notizie più rilevanti delle ultime settimane è stata sicuramente quella riguardante il rinnovo di Max Verstappen. Il neo campione del mondo, infatti, si è legato alla Red Bull fino al 2028. Il comunicato ufficiale trasmesso dalla scuderia di Milton Keynes non ha mai lasciato trapelare le cifre del sodalizio.
Nonostante ciò, benché non esista ufficialità alcuna – stando alle indiscrezioni che si rincorrono da più parti – l’accordo frutterebbe all’olandese una cifra da capogiro di oltre 40 milioni di dollari, per i prossimi cinque anni.
“l contratto rispecchia il suo valore. Normalmente, la Red Bull non fa accordi così lunghi”, aveva commentato subito dopo il manager austriaco, in un’intervista rilasciata a Sport1.
Quello di Max è senz’altro il contratto più duraturo di qualsiasi altro pilota in griglia, ed eclissa completamente l’estensione degli accordi stipulati da Charles Leclerc e da Lando Norris.
Il ventiquattrenne olandese, tuttavia, è stato anche duramente criticato per una scelta tanto impegnativa: il rischio, infatti, è quello di ritrovarsi in un progetto non più competitivo.
A dissipare ogni ragionevole dubbio, ci ha pensato ancora una volta Helmut Marko, il quale, intervistato da Formel1.de, ha svelato che Verstappen e la Red Bull sono giunti ad un accordo che prevede una clausola piuttosto specifica: una cosiddetta clausola salvaguardia, presente all’interno del contratto.
Il contratto a lungo termine di Verstappen con il team di Milton Keynes è dotato di una clausola rescissoria nel caso la Scuderia con sede in Inghilterra non avesse più la possibilità di fornirgli una vettura competitiva per il Mondiale. Il pilota olandese, in questo caso, potrebbe optare per la risoluzione anticipata.
Il consulente di Milton Keynes, rilasciando tale dichiarazione, ha riportato l’esempio della Mercedes del 2022: “In questo caso, Verstappen avrebbe potuto andarsene. Il nuovo contratto garantisce alla Red Bull altri sei anni di collaborazione con il migliore pilota migliore al mondo, ma soltanto finché la scuderia non subirà un incidente”, ha proseguito Marko.
La Red Bull non è certo estranea ad incidenti del genere, lo sa Helmut Marko che non può fare a meno di ricordare il 2014, quando, a seguito di 4 anni di dominio assoluto, la scuderia austriaca concluse la stagione a ben 296 punti dalla Mercedes.
Questo impedì a Sebastian Vettel di lottare ancora per il titolo di campione del mondo e ne favorì il trasferimento alla Ferrari: “Se la Red Bull subisse una sorta di crash, proprio come accadde nel 2014, allora interverrà la clausola di salvaguardia”, ha infine confermato l’ex automobilista austriaco.
Giusy Alfano