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Dopo aver archiviato il caso budget cap per l’anno 2021, che ha condannato Red Bull e Aston Martin, con i primi in maniera più pesante, il consigliere del team austriaco Helmut Marko, sostiene che per il 2022 si è solo all’inizio dato che non si è tenuto conto dell’inflazione. Proprio a causa di ciò diversi mesi fa nove squadre su dieci hanno votato a favore di un aumento al tetto del budget del 3,1%, ma nonostante questa soluzione il problema non potrebbe essere stato risolto.
Per la violazione del budget cap la Red Bull ha trovato un accordo con la Federazione cavandosela con il pagamento di una multa di sette milioni di euro e accettando una riduzione del 10% sul tempo di utilizzo della galleria del vento, per lo sviluppo dell’auto 2023.
Tuttavia, Helmut Marko insiste sul fatto che la faccenda non li ha sorpresi e ricorda lo spirito combattivo che è sempre stato nel DNA della squadra e gli ostacoli che hanno dovuto superare: “Un incontro con Dietrich Mateschits era previsto per la settimana dopo il Messico, ma non è avvenuto. Mateschitz ha subito molte percosse nel corso della sua carriera. La Red Bull ha dovuto affrontare molte accuse negli ultimi anni, quindi c’è un certo umore combattivo”.
Il manager austriaco insiste sull’argomento sostenendo che, dopo la prima revisione, erano al sicuro: “Era il primo anno del budget cap. Le regole erano vaghe. La FIA tardava a reagire con chiarimenti. I nostri revisori hanno controllato tutto. Bisogna fidarsi di qualcosa. Pensavamo di essere al sicuro per tre milioni”.