Marchionne e Piero Ferrari ricordano il Drake
Era il 14 agosto 1988 e il “Drake” di Maranello si spegneva, a 27 anni di distanza dalla scomparsa il Presidente Marchionne e il figlio Piero, tramite la nota “Ricordando Enzo Ferrari” sul sito web della scuderia, hanno voluto rendere omaggio alla figura dell’uomo che ha creato “il sogno Ferrari”.
Di certo, da quell’agosto 1988 la Ferrari ha attraversato numerosi momenti positivi e non, e molte cose a Maranello sono cambiate.
“Sono passati 27 anni da quando Enzo Ferrari ci ha lasciato, ma oggi i suoi principi e i suoi insegnamenti sono ancora più forti e attuali.” Così apre il Manager, che in particolare parla della sua “determinazione”, del “coraggio di prendere rischi e l’avida curiosità” che sono ancora oggi gli esempi che guidano chiunque faccia parte del grande Team Ferrari. “Personalmente vivo questa eredità come un costante punto di riferimento, uno stimolo per fare sempre meglio”.
“Se fosse qui– continua Marchionne- apprezzerebbe lo sforzo che stiamo facendo per rendere la Ferrari ancora più moderna e condividerebbe con noi la rabbia agonistica che mettiamo ogni giorno per riportare la Scuderia ai vertici.”
Lui che di grandi uomini ne ha visti e ne vede ogni giorno, persone “che hanno avuto la forza di perseguire i propri sogni fino a realizzarli per poi trasformarli nei sogni di molti.”, ribadisce che:
“Enzo Ferrari entra senza dubbio nel ristretto gruppo di queste figure straordinarie, quelle alle quali nulla è precluso”.
“Quella di Enzo Ferrari è un’eredità importante, ma non è gravosa se viene vissuta con la stessa passione e la voglia di eccellere che ha caratterizzato tutta la vita del fondatore” così chiude Marchionne.
Poi è toccato al figlio Piero Ferrari, che ha voluto lasciare un ricordo più personale:
“Ogni giorno tante persone nel mondo mi fanno sapere quanto Enzo Ferrari sia stato importante per loro: non solo clienti o tifosi – racconta – ma anche gente che, pur non avendo avuto contatti con la Ferrari, vede nella capacità di mio padre di perseguire gli obiettivi un’ispirazione per la propria vita.” Poi aggiunge: “Per me lui era sì tutto questo, ma aveva anche un lato meno conosciuto che riservava ai suoi affetti, un lato generoso e comprensivo che mi ha fatto sentire in ogni momento della nostra vita. Ogni giorno sono orgoglioso di essere il figlio di Enzo Ferrari e con il mio lavoro e la dedizione alla mia famiglia mi auguro di mettere in pratica i preziosi principi che mi ha insegnato”.