Lotus, Chester: «A Monza le vetture raggiungeranno i 360 km/h»

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In vista della tappa al Tempio della velocità Nick Chester, il direttore tecnico della Lotus, pronostica i dati che verranno riscontrati dalle monoposto di quest’anno sul rapido tracciato di Monza. Le power units di quest’anno e gli sviluppi aerodinamici presenti su queste vetture presentano una maggiore sensibilità al raggiungimento di un’alta velocità di punta. Essendo quello di Monza l’evento più rapido della stagione, è richiesto uno speciale pacchetto a basso carico aerodinamico; pertanto con le condizioni ideali si prevede che sul rettilineo principale la velocità sarà molto alta. Chester ha infatti dichiarato : «Penso che dipenderà dal livello di resistenza che ogni team riuscirà ad ottenere, ma mi aspetto che le velocità siano molto più alte rispetto allo scorso anno. Sarà possibile raggiungere i 36o chilometri orari in rettilineo a seconda di come verrà sfruttato l’effetto scia con il DRS azionato.»

Il ritratto delle velocità previste, però, non supera gli imbattuti 372 km/h della McLaren MP4-20  di Juan Pablo Montoya nel 2005 e Chester è ben consapevole dei limiti della E22, che faticherà ad avvicinarsi ad una top speed così elevata. Il britannico sul proprio fronte ammette: «Sarà difficile poiché se da un lato si cerca di migliorare la velocità sul dritto riducendo la deportanza e la resistenza,  purtroppo ciò si traduce anche in un deficit di carico aerodinamico in curva rispetto alle altre vetture, in particolare a Lesmo e alla Parabolica». Tuttavia trova interessante il modo in cui i piloti gestiranno la guida con meno aderenza. «Le monoposto saranno un po’ più complicate da guidare rispetto all’anno scorso, essendo leggermente più scariche e avendo la potenza elevata dei motori turbo; quindi penso che le uscite dalle chicane saranno impegnative. Quest’anno abbiamo visto come tutte le macchine si muovono in accelerazione all’uscita di una curva e a Monza, circuito sul quale vediamo sfrecciare le monoposto in una configurazione tendente a scivolare, vedremo alcune acrobazie che i piloti dovranno compiere per gestire la potenza al centro e all’uscita delle curve.»