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Col nuovo regolamento in vigore dal nuovo anno si è già visto che le vetture del 2022 saranno profondamente diverse rispetto a quelle che abbiamo visto correre nelle ultime stagioni. Poche volte nella sua storia la Formula 1 ha imposto uno stravolgimento così profondo nella forma e nella costruzione di certe componenti (come le gomme). Le novità del 2022 sono paragonabili, per quanto incideranno sulla riprogettazione delle vetture, a quelle imposte all’aerodinamica nel 2009 (un fallimento), o all’introduzione delle gomme scanalate nel 1998 o all’abolizione delle minigonne nel 1983.
L’intento è quello, ormai perseguito come un sogno, di aumentare i sorpassi permettendo ai piloti di seguire più da vicino l’avversario che precede. Se funziona si potrà eliminare un giorno quell’autentico obbrobrio sportivo che è il DRS. Se non funziona…meglio non pensarci.
Iniziamo l’analisi degli effetti delle nuove regole dalla parte anteriore di queste nuove vetture del 2022. Dopo qualche mese dalla loro definizione le linee guida sono sempre più chiare. Le prime indiscrezioni aiutano inoltre a diradare la nebbia e a fare ipotesi più fondate.
L’ala anteriore ha assunto negli ultimi anni un’importanza basilare nella progettazione delle vetture. Alla sua naturale funzione di generare carico aerodinamico sull’asse anteriore si è infatti aggiunto un effetto fondamentale, ovvero la gestione dei flussi che investono il corpo vettura.
Si è infatti assistito all’utilizzo dei vortici per deviare verso l’esterno le turbolenze generate dalle ruote anteriori. Grazie al vortice Y250 (generato dalla parte centrale dell’ala) e all’effetto outwash (ottenuto con l’utilizzo di flap con estremità svergolata) gli effetti dannosi delle ruote anteriori sono state spinti verso l’esterno, mentre il flusso che investiva il corpo vettura e passava sotto il fondo è stato ottimizzato.
Bene per l’aerodinamica, malissimo per la vettura che segue, che appena uscita di scia si trovava di fronte un campo d’aria turbolenta simile a quello che si sente in autostrada quando si sorpassa un camion.
Dai primi modellini che si sono visti la differenza delle vetture del 2022 è evidentissima. Le ali anteriori tornano a fare le ali, senza effetti secondari. La forma a freccia impedisce di generare il vortice Y250, ed è già una rivoluzione. Inoltre la forma dei flap è molto più regolare. Come se non bastasse ai lati si ergono due altissime paratie che indirizzano il flusso longitudinalmente, e non verso l’esterno.
L’effetto “camion” dovrebbe quindi scomparire. A maggior ragione perchè sul bordo superiore delle ruote anteriori compaiono adesso due paratie (fornite direttamente dalla federazione). Hanno lo scopo di diminuire la generazione di turbolenza e quindi di dare un’ulteriore contributo nel ripulire l’aria che investe l’inseguitore che esce dalla scia.
Infine un altro fattore che potrebbe incidere notevolmente nella progettazione della parte anteriore è la modifica imposta sul muso. Sarà molto più basso. Vuol dire che nella parte centrale della vettura passerà meno aria. Questa nuova regola potrebbe stravolgere la forma del telaio appena davanti alla pedaliera, in combinazione alla regola che impone ruote con profilo ribassato.
Infatti con l’introduzione dei cerchi di nuove dimensioni le squadre saranno costrette a rivedere completamente lo schema sospensivo. Visto che la zona anteriore della vettura non potrà alzarsi troppo si presentano due strade. La prima impone un muso molto stretto, in modo da recuperare ai lati la portata d’aria necessaria per alimentare il fondo.
A questo punto niente vieterebbe di abbassare il telaio davanti ai piedi del pilota, adottare uno schema sospensivo pull rod (come quello delle McLaren degli ultimi anni ’80) e montare nella parte inferiore tutto il gruppo sospensivo. Il conseguente beneficio è l’abbassamento del baricentro sull’asse anteriore e una migliore maneggevolezza della vettura.
La seconda strada invece non si discosta troppo da quella attuale. Muso basso ma pronunciato scavo appena dopo l’alettone, in modo da recuperare spazio per aspirare aria sotto la vettura. La sospensione rimarrebbe push rod, come adesso. Le previsioni fanno ipotizzare un uso diffuso di questa seconda soluzione, ma se qualcuno rischiasse la prima sarebbe un interessante elemento di diversificazione tra le vetture.
Tutto, peraltro, col fine di assicurare comunque un adeguata portata d’aria verso il fondo vettura. Che è un altro degli elementi chiave del nuovo regolamento per le vetture del 2022. E che esamineremo nella seconda parte di questa analisi.