Le pagelle nel giorno dei capolavori di Alonso e Ricciardo 28 Luglio 2014 Giuseppe Lucera Il Gp d’Ungheria è stato il Gp più esaltante della stagione finora vissuta e, forse, uno dei Gp più belli della storia della F1. Pioggia, duelli, rimonte, incidenti e colpi di scena vari. Vediamo chi è salito e chi è sceso a Budapest. Sebastian Vettel: voto 5. Parte alla grande e, col bagnato, sembrava essere l’unico a poter impensierire Rosberg. Poi il cambio gomme tardivo che lo fa piombare troppo indietro. Ma è proprio lì che ci si aspettava una reazione rabbiosa da parte del campione tedesco. Invece niente. Si ingolfa nelle posizioni di rincalzo mentre Ricciardo vince e lui è sempre più in ombra. Daniel Ricciardo: voto 10. Dopo la splendida vittoria di Montreal, un’altra ancora più convincente in un circuito dalle caratteristiche totalmente diverse. Frutto di una sua maturazione che, quest’anno, è stata impressionante. Calma e lucidità nella fase centrale della corsa, aggressività bestiale nella parte finale. Da urlo il suo sorpasso su Hamilton. Nico Rosberg: voto 7. Parte bene ma, dopo poco, inizia ad avere il braccino. Comprensibile; ieri aveva tutto da perdere. In più arriva pure un problema ai freni. Tuttavia, niente a confronto con quello che ha avuto Hamilton e un confronto, appunto, tra i due va fatto. E non è positivo per Rosberg. Bella la rimonta finale. Brutta la sua richiesta di un “team order”. Lewis Hamilton: voto 9. Pronti via e commette una piccola ingenuità, ma è fortunato a ripartire. Da quel momento in poi inizia una gara maiuscola impreziosita da un sorpasso fatto alla curva 4 ai danni di Vergne che merita di stare nelle antologie dei migliori sorpassi della F1. Alla fine gli chiedono di farsi da parte per Rosberg. Lui non risponde per decenza. Fernando Alonso: voto 10 e lode. Invento questo nuovo giudizio proprio per il campione spagnolo perchè qualcosa di più grande del “solito” 10 va inventato per la gara di ieri. La gara di Alonso non è stata soltanto commuovente o eroica, è stata gigantesca. Soprattutto dal punto di vista tecnico. Fenomenale quando nel finale scopre di essere senza gomme e riadatta all’istante la sua guida. Il Gp di ieri di Alonso non teme confronti con nessun’altro Gp del passato. Con buona pace dei nostalgici, dei critici, dei gufi. Kimi Raikkonen: voto 7. Un pò “gonfiato” questo 7, ma il finlandese va incoraggiato. Eredita una posizione in griglia in cui le sue responsabilità sono limitate e tira fuori una gara convincente. Bello il modo in cui ha chiuso la porta in faccia a Vettel. Certo, visto cosa succedeva la davanti, la gara di Kimi sembra ben poca cosa. Però pare abbia svoltato. Romain Grosjean: voto 3. Ok che andare sul bagnato con le slick non deve essere certo facile, però uscire in regime di safety car, mentre cerchi di riscaldare le gomme è un pò da fessi. Butta al vento una buona occasione per fare dei punti. Pastor Maldonado: voto 5. Si fa notare in gara grazie ad una strategia che lo porta momentaneamente nelle posizioni nobili del gruppo. Poi, però, è costretto a rientrare in posizioni che più gli competono e lì finiscono i suoi sogni di gloria. Jenson Button: voto 6. Si trova in testa al Gp grazie ad una strategia che puntava tutto sulla pioggia. Strategia sbagliata. Era, però, giusto rischiare. Nel resto del Gp fa quello che può e guida con onestà, come sempre. Certo, avrebbe voluto ricordare in maniera diversa suo padre. Kevin Magnussen: voto 5. Anche lui si ritrova catapultato in avanti dopo essere partito indietro grazie alla strategia McLaren. Sappiamo già che questa strategia non pagherà. Ripiomba nelle retrovie. A quel punto, però, era lecito aspettarsi qualcosa in più che, invece, non è arrivata. Felipe Massa: voto 7. Conclude 5° e, con la Williams che si ritrova, non è che sia chissà quale risultato. Però ieri il muretto Williams non è sembrato impeccabile in termini di strategie e neanche la vettura sembrava un fulmine. Poi, se consideriamo cosa è successo al brasiliano negli ultimi Gp, vedere la bandiera a scacchi è da considerare un successo. Valtteri Bottas: voto 5. Partiva con tante aspettative che sono state rovinate da una strategia non proprio azzeccata. Anche lui, però, non ha tirato fuori la grinta vista altrove. Poco male. Budapest non era proprio un circuito favorevole alle vetture del team di Grove. Spa e Monza dovrebbero tornare ad essere piste amiche. Hulkenberg: voto 6; Perez: voto 2; Gutierrez: voto 6; Sutil: voto 7; Vergne: voto 7; Kvyat: voto 4; Bianchi: voto 6; Chilton: voto 5; Kobayashi: voto 6; Ericsson: voto 3. Tags: 2014, Daniel Ricciardo, Fernando Alonso, GP Ungheria, Lewis Hamilton