Le pagelle del Gp di Monaco

Il Gp del principato monegasco è stato caratterizzato da una serie di colpi di scena che hanno reso la corsa particolarmente spumeggiante. Di grande interesse è stata la sfida interna alla Mercedes, sfida che, pare, abbia aperto ufficialmente una guerra interna al team. Una nota particolare va a Jules Bianchi che ha concluso in ottava posizione e che regala dei punti preziosissimi (i primi nella loro storia) al team Marussia. Vediamo chi sale e chi scende nelle nostre pagelle.

Sebastian Vettel: voto 6. Citando Antonio Lobato, commentatore della tv spagnola, Vettel sembra avere quest’anno la “sindrome da Mark Webber”. Se c’è una cosa che si rompe sulla Red Bull, siamo sicuri che la Red Bull rotta è la sua. Detto questo, però, al sabato ha concluso dietro ad un sempre più sorprendente Daniel Ricciardo.

Daniel Ricciardo: voto 8. Ricciardo mostra una maturità mentale ed agonistica che negli anni passati, nonostante le buone performance viste, non aveva tirato fuori. Se è vero, com’è vero, che la Red Bull che si rompe è sempre quella di Vettel, è altrettanto vero che il siculo-australiano va davvero forte e a Monaco ha anche rischiato di beffare Hamilton.

Nico Rosberg: voto 10. Si, va bene, l’ha fatto apposta, non l’ha fatto apposta, chi potrà mai saperlo? L’unica cosa certa è che al momento del “fattaccio” delle qualifiche del sabato, Nico era davanti a Lewis e non abbiamo dati per cui dobbiamo credere che la situazione dovesse ribaltarsi. Parte primo e controlla. E non crolla sotto la pressione terribile di Hamilton. Qui a Montecarlo lui è di casa e si vede. Lo attendono tappe probanti in Canada e Austria.

Lewis Hamilton: voto 9. Non molla Rosberg neanche per un metro, quasi come a dirgli che, sì, starai anche davanti, ma io ti tengo il fiato sul collo. L’azione dell’inglese, però, è sembrata simile a quella di certe squadre di calcio portoghesi che fanno la partita ma non tirano mai in porta. Rosberg, per esempio, non ha dovuto imbastire neanche una manovra difensiva. Così si arriva, al massimo, secondi.

Fernando Alonso: voto 6. La gara di Fernando è stata senza infamia e senza lodi. L’impressione è che oggi si potesse fare un pò di più, che si potesse puntare al podio, proprio come stava facendo Raikkonen che, infatti, gestiva agevolmente Ricciardo. Lui, invece, è parso un pò fuori ritmo. Assetto sbagliato o giornata no?

Kimi Raikkonen: voto 7. Partenza perfetta e prima parte di gara aggressiva e con un passo gara discreto. Poi, durante la prima safety, Chilton decide di rovinargli la festa e così il Gp del finlandese finisce. Nel finale, in piena rimonta, tenta un mega sorpassone al Loewe, non gli riesce e salta tutto. Ma si sa che a Kimi di fare pochi punti non è che interessi tanto…

Romain Grosjean: voto 7. Alla fine, con tutti i problemi che ha avuto, finire in ottava posizione non è affatto un cattivo risultato. Il francese ha guidato con intelligenza e sembra un lontanissimo parente del Grosjean che combinava casini. Però Montecarlo era una grande occasione per puntare un pò più in alto in una stagione deludente.

Pastor Maldonado: N. C. Il motore Renault della Lotus di Maldonando ha deciso che il venezuelano non dovesse neanche partire. Così la sua gara non è mai iniziata. Peccato, Montecarlo è una pista che piace a Pastor e rappresentava un’occasione per riscattare una stagione disastrosa.

Jenson Button: 6. Chiude la gara al sesto posto il che, con i tempi che corrono in McLaren, è un buon risultato. Tuttavia ci è sembrato di capire che ieri il suo compagno di scuderia ne avesse di più. Concreto, intelligente, abile a restare fuori dai guai ma un pò deludente dal punto di vista prestazionale.

 Kevin Magnussen: voto 7. Discorso inverso rispetto al suo compagno di team. Kevin chiude in decima posizione ma è stato autore di una gara convincente in cui gliene sono successe di tutti i colori. Alla fine ha un problema col motore e si ritrova Raikkonen in versione kamikaze. Pazienza. Canada e Austria potrebbero rappresentare altre due piccole chance per questa McLaren sottosterzante.

Jules Bianchi: voto 8. Si prende con la forza i primi punti mondiali della sua carriera e di quella del suo team. Deve ringraziare i commissari che lo hanno graziato nel contatto con Kobayashi e che gli hanno permesso di raddrizzare una gara iniziata male e con errori da censurare. Un pò di fortuna e un pò di follia monegasca ed ecco servito il piccolo capolavoro del giovane pilota francese.

Max Chilton: voto 3. Anche lui fa lo stesso, incredibile errore del proprio compagno di team (come successe anche a Fisischella nel 2001). Solo che lui non rimedia affatto. Anzi, pensa bene di rovinare la gara di Raikkonen passandogli sopra l’ala anteriore. Disastro.

Hulkenberg: voto 8; Perez: N.C; Gutierrez: voto 6; Sutil: voto 6; Vergne: voto 7; Kvyat: voto 6; Massa: voto 6; Bottas: voto 5; Kobayashi: voto 5; Ericsson: voto 6