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Domenica 01 settembre 2024
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Dichiarazioni

L’Andretti Global vicina all’ingresso in Formula 1

I team pricipal sono convinti che la FIA prenderà la giusta decisione in merito al possibile approdo dell’Andretti Global in Formula 1 nel 2025

Sembra sempre più vicino l’ingresso di un’undicesima scuderia tra i team che compongono il paddock della Formula 1 a partire dal 2025. L’Andretti Global, società statunitense guidata da Michael Andretti, pare aver superato i requisiti di eccellenza richiesti per entrare nella massima serie automobilistica. La FIA ha infatti svolto per mesi un’indagine sulla società americana. Andretti ha dovuto dimostrare come fosse la struttura all’interno del team, chi lavorasse in posizioni manageriali, se ci fosse personale qualificato e se la fabbrica fosse conforme agli standard della Formula 1.

Tuttavia, c’è ancora un ostacolo da superare prima che la Andretti Global possa scendere in pista: ottenere l’approvazione da parte delle scuderie già esistenti. Non è certo un segreto che questi ultimi non siano propensi ad accogliere un nuovo team, uno dei timori principali è per esempio la possibile diminuzione di introiti. Secondo i termini dell’attuale “Concorde Agreement”, stipulato nel 2020 durante la pandemia, ogni nuovo concorrente deve pagare una commissione di 200 milioni di dollari.

Tale somma dovrà poi essere divisa equamente tra i team già presenti nel paddock, come garanzia per eventuali perdite di premi in denaro dovute dall’aggiunta di una nuova squadra. Tuttavia, la cifra imposta nel 2020, dettata in maniera informale dal costo di acquisto della Williams veduta all’epoca, è ormai stata superata dall’attuale valore dei team, nettamente superiore rispetto a tre anni fa. Pertanto, per i team principal 20 milioni di dollari non sono una garanzia sufficiente per consentire a un altro team di entrare nel Circus.

I team principal fanno squadra

“Penso che il motivo per cui la Formula 1 e le squadre sono sopravvissute negli ultimi anni è perché siamo rimasti tutti uniti, ha detto il capo della Mercedes, Toto Wolff, quando gli è stato chiesto cosa pensasse qualora l’ingresso di Andretti fosse diventato realtà. “La FIA, la FOM e le dieci squadre, devono proteggere questo sport che sta crescendo in questo momento. È per questo che le decisioni giuste devono essere prese tutti insieme. Spero che Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali prendano le decisioni giuste per la Formula 1.

Stesse idee dalla sponda McLaren. Zak Brown ha chiarito che le cifre dei risarcimenti dovrebbero essere oggetto di dibattito. “Penso che la nostra visione sia invariata”, ha detto l’americano. “Aspetteremo e vedremo come andrà a finire. Questo sport oggi vale molto di più rispetto a tre anni fa, quindi penso che questo elemento debba essere discusso”. Come Wolff, anche Guenther Steiner della Haas ha dichiarato di fidarsi della Formula 1: “Sono sicuro che Domenicali sa come affrontare la situazione nel nostro interesse”, ha detto l’italiano. “Abbiamo riposto la nostra fiducia nella FOM, e le squadre ora valgono molto di più di quando abbiamo stipulato il “Concorde Agreement” nel 2020, quando alcune squadre stavano lottando per rimanere in attività e non valevano praticamente nulla. Il mercato è cambiato”.

E’ giusto accogliere chi ha un progetto a lungo termine

Anche il team principal dell’Alfa Romeo-Sauber, Alessandro Alunni Bravi, ha evidenziato l’aspetto finanziario: “Pensiamo che ogni nuova squadra debba portare un valore aggiunto all’intera comunità della Formula 1, ha dichiarato. “Quindi deve essere un progetto solido, non solo per un periodo di cinque anni, ma deve essere un progetto davvero a lungo termine con una solida base. Ovviamente ogni nuovo team deve anche riconoscere il valore e tutti gli investimenti che sono stati fatti dalle scuderie attuali.

“Come menzionano Zak e Toto, il valore delle squadre attuali è cresciuto significativamente negli ultimi anni. Dobbiamo proteggere la nostra attività, ma ci affidiamo alla FIA e alla FOM per prendere la decisione giusta. Saremo pronti ad accogliere tutte le nuove squadre che hanno questo tipo di caratteristiche. Ma dobbiamo prima capire anche cosa è meglio per l’intera comunità della Formula 1, con una prospettiva a lungo termine.

Alice Lomolino

Published by
Redazione