Credits: Pirelli Press Area
La FIA ha avviato un’indagine per comprendere al meglio il fenomeno del porpoising. L’obiettivo è chiaro: capire le cause, analizzare le conseguenze e studiare contromisure efficaci. In questa prima parte di stagione, il porpoising ha creato più o meno difficoltà a tutti i team del Mondiale di Formula 1. Alcuni tecnici del paddock hanno evidenziato un fatto importante: le sospensioni imposte dalle normative in vigore rappresentano un limite per la soluzione del problema. Nessun team è disposto ad accettare monoposto più alte di 10 millimetri, perché la perdita di carico aerodinamico sarebbe netta. La Mercedes è probabilmente la squadra più colpita dalle conseguenze del porpoising.
Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport, la FIA ha intenzione di condurre uno studio estremamente sfaccettato e approfondito sul porpoising. I primi interlocutori saranno ovviamente i team manager e i direttori tecnici, che potrebbero tuttavia accettare con riluttanza ulteriori limitazioni. Sarà promosso anche un dialogo con medici specializzati, a seguito delle lamentele dei piloti sulle conseguenze fisiche del saltellamento. Secondo Toto Wolff, gli alfieri della Mercedes sono stati sottoposti ad accelerazioni verticali capaci di raggiungere i 6G, e lo sforzo relativo ha avuto ripercussioni sulla colonna vertebrale e sui fianchi. Non si fatica dunque a comprendere le lamentele di Hamilton e Russell.
La FIA ha in mente di svolgere delle analisi comparative con i dati raccolti dai piloti di rally. Le auto del WRC raggiungono velocità notevolmente inferiori, ma sottopongono conduttori e navigatori a sobbalzi molto violenti. Una volta completata la ricerca, sarà il momento di agire, e a quel punto la FIA sarà chiamata a svolgere un compito non semplice. Sebbene un intervento unilaterale sul regolamento per motivi di sicurezza rientri nelle sue facoltà, la Federazione dovrà stare attenta a non prendere decisioni troppo nette. I team aspettano solo il giusto assist per lamentare un trattamento di favore nei confronti della Mercedes. Ecco perché, a dirla tutta, nessuno si aspetta un’azione in tempi brevi.