© Ferrari Press Area
Il campionato di Formula 1 ritorna in Europa dopo le prime quattro gare disputate fuori dal vecchio continente. Barcellona è un circuito che le squadre conoscono bene, visto che a Montmelò si sono svolte due sessioni di test invernali.
Con la posa di un mattone proveniente dalla casa di Enzo Ferrari, è partita la realizzazione del progetto FerrariLand, che vedrà sorgere un’area dedicata all’interno del resort situato sulla Costa Dorada, a circa un’ora da Barcellona.
Si passa poi dal divertimento alla prima intervista Iñaki Rueda, responsabile delle strategie di Scuderia Ferrari, che ha spiegato quali saranno le sfide più rilevanti che offre questo tracciato:
Sappiamo bene che nella prima gara europea tutte le squadre schiereranno vetture con molti sviluppi, praticamente nuove rispetto a quelle che abbiamo visto in Bahrain: per quanto ci riguarda, speriamo che i nostri aggiornamenti ci permettano di avvicinarci ulteriormente alla Mercedes“.
Il team offre a me e a Sebastian le stesse possibilità e noi ovviamente lottiamo l’altro contro l’altro per il titolo, ma in modo corretto, nell’interesse della squadra. E’ chiaro che vogliamo anche vincere il titolo Costruttori e per questo motivo avere due vetture sempre in zona punti è fondamentale. Rispetto alla Mercedes ci sono stati miglioramenti, ma sappiamo di essere ancora indietro e di avere ancora molto lavoro davanti.”
Il rischio che si corre è che, se gli pneumatici si sono riscaldati troppo, il livello di aderenza scenda drasticamente. Questa circostanza si può verificare anche in qualifica, quindi la strategia gioca un ruolo fondamentale anche al sabato“.
“Penso che qui occorra aspettare domenica per vedere cosa accadrà. Storicamente Barcellona è sempre stata la pista dove portare aggiornamenti, a volte più grandi, a volte più piccoli, e noi stiamo facendo come tutte le altre squadre, portando novità che possano permetterci di raggiungere chi è davanti a noi. Ogni volta che questo accade bisogna aspettare per capire se funzionano in pista e questo dipende anche da quanto è grande il passo fatto dalle altre squadre.
Rispetto al distacco registrato qui durante i test invernali, tre mesi fa, siamo migliorati molto, ma il gap resta. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è di essere più veloci in ogni condizione: è vero che conosciamo molto bene questa pista, ma è anche vero che ora le condizioni sono molto diverse rispetto a febbraio, con 15-20 C° non c’è molto da spiegare.“