Credits: Scuderia Ferrari
Iniziata la stagione come favorita, poi tutti ben sappiamo quale è stato l’esito del 2022. Una Ferrari che sembrava essere super competitiva, poi nell’arco dell’anno ha iniziato a mostrare i suoi vari punti deboli, tra i quali, su tutti, l’affidabilità. Numerosi furono i punti lasciati per strada per questa motivazione. Barcellona e Baku su tutte, ma anche il botto di Sainz in Austria, seppur in quel momento non fosse al primo posto.
Queste problematiche, hanno dunque costretto il team di Maranello, per la seconda parte della scorsa stagione, a rivedere delle componentistiche. Non a caso, la mappatura del motore da li fu drasticamente diminuita, lasciando così a Red Bull il dominio di entrambe le classifiche, ed ai piloti alcuna chance di lottare per vincere.
Enrico Gualtieri, ingegnere capo della sezione motoristica Ferrari, ha anche ribadito di come lo scorso anno sia effettivamente stato un tallone d’Achille la questione affidabilità per il team della rossa. Elemento, pertanto, sul quale ci hanno dedicato molta ricerca e sviluppo, durante l’inverno.
“Le Power Unit sono state ghiacciate dallo scorso anno, pertanto non potevamo cambiare più di tanto in termini di struttura e composizione. Carburante, olio, liquidi, tutti elementi non modificabili. Tutto ciò che potevamo fare era concentrarci sull’affidabilità, e lo abbiamo fatto.”
“Abbiamo lavorato intensamente durante tuto l’inverno per migliorare ciò che ci ha fatto perdere lo scorso anno. Uno dei nostri primi obiettivi era proprio migliorare sull’affidabilità e la qualità del nostro motore.”
Nelle sue recenti dichiarazioni, Enrico Gualtieri ha persino rivelato il processo svolto in casa Ferrari per la comprensione ed il miglioramento della Power Unit, con lo scopo di migliorarne l’affidabilità. Ha, inoltre, parlato di nuove tecnologie e metodi utilizzati a tal proposito.
“Ci siamo concentrati soprattutto su quelle zone che anno scorso sono risultate particolarmente problematiche. E quindi sulla combustione interna del nostro motore e anche sulla parte elettrica dello stesso.”
“Allo stesso modo abbiamo sfruttato l’esperienza ed i dati raccolti su pista lo scorso anno per imparare al meglio i punti di forza e di debolezza.”
“Abbiamo provato sia nuovi design, che reinventato la procedura di assemblaggio di tutte le componenti, con il fine di testare nuove soluzioni e capire se potessero davvero essere efficaci. Abbiamo poi anche sfruttato tutta l’esperienza che abbiamo guadagnato su pista nella seconda parte di stagione, dove ci siamo concentrati sulla comprensione della vettura e sullo sviluppo i quella futura [SF23].”
Lavoro di comprensione e sviluppo, secondo Ferrari, ben riuscito. “Il lavoro non finisce mai, ma crediamo di essere migliorati molto sotto questo aspetto. Abbiamo feedback molto positivi riguardo i cambiamenti portati, ma è chiaro che – come sempre – solo la pista potrà darci il verdetto definitivo“.