Credits: Ferrari Media
Sainz disobbedisce agli ordini di scuderia e vince a Silverstone. La settimana dopo la sua gara viene compromessa da un improvviso incendio al motore. “Solo sfortuna”, direbbero alcuni. Eppure a non pochi sono saltate all’occhio le strane tempistiche di questa vicenda e alcune curiose coincidenze. In particolare, è stato il sito spagnolo Marca a condurre un’analisi del weekend d’Austria e ad evidenziare certe particolari circostanze. “La certezza che Carlos non potesse vincere, dopo il successo di Silverstone, è stata la cosa più tangibile della domenica”, sono state le parole del giornalista Carlos Miquel.
L’approfondimento da lui condotto, infatti, ha portato alla luce come la strategia del box Ferrari sembrasse voler impedire a Sainz di prevalere sul compagno di squadra: “Maranello ha deciso strategie diverse per i propri piloti sino alla prima sosta. Charles ha dovuto fare da lepre, mentre Sainz ha dovuto gestire le gomme. E non potevano lottare tra loro. Sainz si è fermato per due volte ai box con le gomme in perfette condizioni e, proprio quando era libero di spingere e con gomme dure stava facendo tempi migliori del suo compagno, è stato richiamato ai box. ‘Monsieur’ (Leclerc, ndr) alla domenica non era più veloce”.
Il giornalista spagnolo, forse anche un po’ di parte, ha fatto notare ai lettori lo strano comportamento di Leclerc all’indomani della vittoria del compagno di squadra nel Gran Premio del Regno Unito: “Leclerc ha sorriso, sino a che non ha visto Carlos metterlo alle strette. Poi storce la bocca, va a cena con Binotto, porta con sé il suo manager Nicolas Todt, con tutte le ramificazioni mediatiche che ne conseguono”.
Si è trattato di una strategia mediatica? Certo è che la stampa non ha risparmiato Sainz, dipingendolo come il cattivo, come l’egoista che non pensa al bene della squadra. Definizioni poi rinsaldate durante la Sprint Qualifying di Spielberg, quando si è reso colpevole di aver attaccato il monegasco.
Tutte questioni che hanno portato il sito Marca ad insinuare, infine, che l’incendio al motore di Sainz non sia stato solo una coincidenza: “Fa parte dei misteri anche il fatto che il motore di Sainz prenda fuoco proprio quando l’atmosfera tra i due piloti Ferrari è più tesa che mai”.
Miquel ha instillato un altro sospetto nei fans dello sport: che la differenza di performance di Verstappen tra il sabato e la domenica fosse già pianificata dall’alto: “Due ore prima della gara un esperto giornalista italiano mi ha detto, tra il serio ed il faceto, una frase inquietante: “Oggi vince la Ferrari. Questo è ciò di cui ha bisogno il Campionato. Come se ci fosse un pulsante a disposizione di Domenicali per riaprire il mondiale”.
La spiegazione dei tedeschi di Auto, Motor und Sport, che hanno attribuito i problemi della RB18 alla pioggia notturna e alle temperature più basse, non hanno soddisfatto il giornalista spagnolo, che ha dichiarato: “Qualcuno mi spieghi cosa diavolo è successo alla Red Bull di Max Verstappen tra sabato e domenica. Sembra una stregoneria. Nella Sprint ha retto abbastanza bene 24 giri con le gomme medie, nel GP non andava bene con nessuna mescola e Leclerc l’ha superato come se non esistesse”.
Che si sia trattato di strategia della Ferrari, di azioni mediatiche, di decisioni della FIA, o semplicemente di casualità, è certo che la vittoria di Leclerc ha rimescolato le carte in tavola e ha riaperto il Campionato proprio a due gare dalla pausa estiva.