Formula 1 La Ferrari arranca e a Maranello è già allarme rosso! 19 Marzo 2014 Eleonora Ottonello Dopo un 2013 amaro di soddisfazioni la Ferrari si è presentata alla nuova stagione ricca di ambizioni e aspettative, soprattutto visti i risultati ottenuti nelle tre sessioni di test invernali. Le carte in regola per evitare un nuovo flop mondiale c’erano tutte: primariamente il Cavallino Rampante può contare su Kimi Raikkonen, al posto di Felipe Massa, che con Fernando Alonso, almeno sulla carta è andato a formare la coppia di piloti più forte dell’intero paddock. Anche se durante i test la Mercedes è sembrata avere un miglior passo gara rispetto alle altre scuderie, la Ferrari non si è mostrata da meno. Questo era lo scenario iniziale, uno scenario distrutto il tempo di una sola gara. La Formula 1 è partita ufficialmente a Melbourne, come l’eterno calvario della Rossa. È iniziato il processo. Tante sono state le critiche arrivate perché il team di Maranello si trova a dover ricucire il distacco dalle squadre di vertice, la medesima musica di ogni anno. Il GP d’Australia ha visto una Ferrari arrancante, lontana oltre 30 secondi dalla vetta. Numeri da non sottovalutare e che, alla prima, hanno gettato nello sconforto più assoluto i milioni di spettatori che seguono con trepidazione il Cavallino Rampante e che, a ogni stagione, credono in una sua rinascita. Stefano Domenicali e James Allison non lo hanno nascosto, a Maranello ci son rimasti male perché non si aspettavano di essere così indietro: dopo quattro anno in cui le hanno prese dalla Red Bull, ora sembra essere arrivato il turno della Mercedes. Grandi sono le preoccupazioni in casa Ferrari. L’andamento negativo della prima gara della stagione ha scosso gli animi nel Cavallino Rampante tanto che, voci di corridoio, hanno rumoreggiato come lo stesso Domenicali sarebbe stato autore di una sfuriata ai tecnici della Rossa, ovviamente a telecamere spente. Nessuno a Maranello può ritenersi soddisfatto di quanto andato in scena all’Albert Park, questo è chiaro. La notizia apparentemente tragica, è che a Melbourne la Ferrari non si è rivelata inferiore solo alla Mercedes, ma anche alla Red Bull, seppur squalificata, alla McLaren, che ha saputo sorprendentemente riprendersi dopo un 2013 disastroso, e a tratti anche a Williams e Force India, con un Fernando Alonso in balia di Valtteri Bottas prima e Nico Hulkenberg poi. Il punto di forza della F14T è sicuramente l’affidabilità e, attraverso la collaborazione tra i due alfieri in Rosso, sarà strettamente necessario per il bene del team e del loro campionato limitare i danni all’inizio e arrivare in fondo alle gare portando a casa punti piuttosto che rischiare e ritrovarsi lontanissimi dai leader della classifica con distacchi abissali. Sarà fondamentale trovare una continua costanza di prestazione, non solo in gara, ma anche in qualifica, la bestia nera della Ferrari. La determinazione e la voglia di vincere dei piloti non si tocca, ma entrambi sembrano non trovarsi a loro agio sulla F14T quello che, se la solfa continuerà sulla scia australiana, si rivelerà come l’ennesimo progetto da buttare. La colpa, ricade sempre sulla stessa persona, Stefano Domenicali. Una gara e il pubblico/allenatore da casa, chiede già la sua testa, come se le monoposto di Formula 1 fossero frutto della matita e della testa dell’italiano, quando invece Domenicali è il solito capro espiatorio della faccenda. Il 2014 era la ghiotta occasione per la Ferrari, l’obiettivo era ricucire il gap con gli avversari. Eppure dare a un progetto del fallimentare appena alla prima gara, quando nonostante tutto si torna con un quarto e un sesto posto finale, è un’assurdità. In questi casi è l’amarezza che parla e la consapevolezza dettata dagli anni passati: i bravi nello sviluppo a stagione in corso sono sempre stati gli altri. A Sepang, tra 15 giorni, nuove valutazioni o convinzioni. Tags: Fernando Alonso, Kimi Raikkonen, Stefano Domenicali Continue Reading Previous Dopo Raikkonen, Alonso avverte la Ferrari: «Dobbiamo lavorare e ridurre il gap»Next Chi è Daniel Ricciardo: l’italiano d’Oltreoceano della Red Bull