Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Secondo il team principal Mattia Binotto la debacle post Austria della Ferrari non è da attribuire alla direttiva tecnica 39 emanata a stagione in corso ma, sostiene che la causa di ciò è da attribuire alla Red Bull che semplicemente ha portato maggiori e migliori aggiornamenti in occasione degli ultimi weekend. Per il team di Maranello sono tante le pole position conquistate, ma altrettante sono e vittorie degli austriaci con l’incoronamento di Max Verstappen campione del mondo al termine del weekend del Giappone.
Il responsabile delle monoposto della Federazione, Nicholas Tombazis, ritiene che alcune monoposto abbiano perso competitività con l’introduzione della Direttiva Tecnica 39 in occasione del Gran Premio del Belgio, che mirava a ridurre i saltellamenti delle auto causate dal porposing.
Tuttavia, il numero uno del muretto del Cavallino Rampante, ha spiegato a motorsport.com che la fase calante della squadra rispetto alla Red Bull non è dovuta a questa direttiva: “Che ci siano state delle modifiche ai fondi per applicare la TD39 sì, che abbiamo influito sulle prestazioni no. Continuo a dire che non è stato quello il motivo per cui abbiamo perso competitività, tanto più che l’Ungheria è venuta prima del Belgio”.
Mattia Binotto coglie l’occasione anche per mettere in relazione il vantaggio della Red Bull con il budget cap, anche se alcune indiscrezioni escludono che il team di Milton Keynes abbiano speso di più per lo sviluppo, ma piuttosto la loro violazione ha a che fare con il servizio catering e i congedi per malattie:
“Già in Ungheria avevamo perso la nostra brillantezza. Non è il TD che ha influito sulle nostre prestazioni, ma ci ha penalizzato la capacità di Red Bull di sviluppare la loro macchina. Noi non abbiamo trovato prestazione quanto loro, ma nel resto della griglia, Mercedes a parte che partiva più da lontano, abbiamo mantenuto la nostra posizione”.