In Australia la Fia lascia la Ferrari senza Kers!

Anche se l’attenzione mediatica è tutta puntata sul flowgate che vede la Red Bull nell’occhio del ciclone, la Federazione Internazionale si sarebbe macchiata di un altro crimine in occasione del Gran Premio d’Australia, questa volta andando a intaccare le prestazioni delle power unit Ferrari. L’indiscrezione non proviene da qualche ciarlatano di turno, ma porta la firma di Franco Nugnes e Omnicorse.it. A Maranello sarebbero stati fatti numerosi cambiamenti a riguardo dello staff tecnico relativo ai motori ibridi con la nomina da parte di Montezemolo dei nuovi responsabili, promuovendo persone già all’interno della Rossa. Ma non è tutta colpa delle risorse umane quindi.

Durante la diretta televisiva del Gran Premio di Australia dal box Ferrari avevano informato come ci fosse stato un problema sulle F14T di Alonso e Raikkonen anche se non è mai giunta una conferma che questi dipendessero da una questione prettamente elettronica. E invece il guaio sarebbe stato messo in piedi da qualche disattento in Fia. Secondo quanto sostiene Nugnes tutte le monoposto motorizzate dal V6 Turbo 059/3 Ferrari (oltre ai ferraristi anche Adrian Sutil, Esteban Gutierrez, Jules Bianchi e Max Chilton) sarebbero rimaste nella modalità di partenza per tutta la prima fase di gara. Questo è accaduto perché, come cita il regolamento «è vietato usare l’MGU-K prima dei 100 km/h», tanto che solamente agli addetti della Fia è permesso levare la modalità launch.

La Ferrari di Raikkonen, sicuramente è stata la monoposto maggiormente colpita nella prestazione visto che il finlandese ha sofferto problemi anche al DRS. Il Cavallino Rampante non ha fatto alcun esposto, ma se la Federazione voleva giovarne in credibilità dopo i fattacci del 2013, l’inizio è stato col piede sbagliato.