Il primo a dare le condoglianze è Woking che nel comunicato parla a nome di tutta la squadra: «Siamo tutti sconvolti dalla notizia. Ovviamente il primo pensiero va a Jenson e alla sua famiglia – prosegue parlando del rapporto avuto con John – Nella mia esperienza lavorativa ho conosciuto molti padri di piloti, ma John era qualcosa di speciale perchè era il più attaccato al figlio, tanto da seguire ogni sua corsa e diventarè così parte integrante della scuderia».
Anche noi vogliamo legarci al dolore della famiglia Button ricordando John come un uomo di grande saggezza ed esperienza e sempre pronto a fare qualcosa per il figlio, ricordando che era amato da tutti. In maniera maggiore dai meccanici che con loro aveva un rapporto di profonda amicizia ed era sempre disposto a dare una mano a tutti.
Un aneddoto che Jarno Trulli ha voluto ricordare quando Jenson correva ancora nei Kart e il padre di Jarno (Enzo) lavorava per la scuderia dove Jenson e Jarno correvano: «Quel giorno faceva un caldo incredibile e io chiesi a Jenson perchè non si fosse tolto la tuta e lui mi rispose che mio padre gli aveva detto così. Quindi andai da mio padre e gli chiesi il perchè di questo obbligo e lui mi rispose che visto la sua poca dimestichezza con gli inglese rispondeva solo con yes e no e gli dispiaceva che avesse avuto il no proprio in quella domanda. Io così chiesi a Jonh scusa e lui rispose che Jenson doveva obbidire agli ordini di scuderia e la vicenda finì con un boccale di birra».
Gaetano Lucchina