Credits: Formula 1 Game Twitter
E’ difficile abituarsi ai weekend primaverili senza il suono del rombo dei motori. In questi casi è il silenzio delle piste vuote a diventare assordante. I tifosi di tutto il mondo sono rimasti momentaneamente orfani delle loro competizioni preferite. Siano esse Nascar, Formula 1, WRC o altre ancora, è inutile nascondere come il Coronavirus abbia messo in ginocchio tutte le categorie del motorsport. Ma come si suol dire in questi casi, lo show deve continuare, e il modo per farlo è tanto semplice quanto intelligente. Allora si fanno le valigie, si chiudono baracca e burattini e ci si sposta online.
E’ notizia recente che la Nascar, l’imbuto che convoglia in sé tutti i principali campionati nordamericani, ha deciso di creare un campionato online in sostituzione di quello su strada attualmente sospeso. Tale competizione coinvolgerà i principali piloti appartenenti alle tre competizioni di punta dell’associazione: la Sprint Cup Series, la Xfinity e le Camping World Truck Series. Il colosso statunitense per sopperire all’annullamento di ben sette tappe ha sfruttato la partnership con iRacing, uno dei principali simulatori di guida sul mercato, per dare vita alle eNascar iRacing Pro Invitational Series. All’appello hanno già risposto piloti quali Dale Earnhardt Jr., Denny Hamlin, Kyle Larson e Clint Bowyer e presto anche altri si aggiungeranno alla lista.
Il mondo della Formula 1 dal canto suo non è rimasto con le mani in mano. Domenica infatti sono stati disputati ben due GP d’Australia, ideati entrambi in maniera indipendente, che hanno visto la partecipazione di personaggi di spicco del mondo della Formula 1, quali Norris e Verstappen, delle simulazioni online e dello sport in generale. Il “Not the AUS GP” è stato organizzato con la collaborazione di Veloce Esports, organizzazione con sede a Londra che vanta atleti impegnati su più fronti sulle principali piattaforme di simulazione online. Il successo di questi eventi è stato immediato e Liberty Media ha deciso di voler proseguire con questo “esperimento riuscito”, assumendosi l’organizzazione dei prossimi GP e provando a coinvolgere anche altri piloti del circuito ufficiale.
Come molti forse sapranno, non è la prima volta che la Massima Serie corre su circuiti virtuali. Nel 2017 infatti Liberty Media ha deciso di dare il via il primo campionato di Formula 1 Esports Series, dando la possibilità a oltre sessantamila persone di cimentarsi nelle prove di pre-qualificazione. Queste hanno poi portato a scegliere i 20 piloti che si sono dati battaglia per la conquista del primo titolo di campione del mondo virtuale. La competizione si è svolta su F1 2017, videogioco basato massima serie sviluppato su licenza da Codemasters dal 2009.
Visto il successo della prima edizione, nel 2018 hanno fatto poi il proprio ingresso i team ufficiali di Formula 1. Le scuderie, fiutando l’opportunità, sono così potute andare alla ricerca di nuovi talenti. L’edizione 2019 ha visto trionfare l’italiano David “Tonzilla” Tonizza che dopo aver spodestato il due volte campione del mondo Brandon Leigh si è aggiudicato il primo premo dal valore di $500,000. Il pilota sotto contratto con la Ferrari F1 Esport è riuscito, anche se in maniera inusuale, nell’impresa di riportare la rossa di Maranello in vetta alle classifiche. Il campionato costruttori (si, c’è anche quello) è stato invece portato a casa dalla Red Bull Racing Esports.
Negli ultimi anni gli eSports hanno acquistando sempre più importanza grazie a un pubblico sempre maggiore e alla facile accessibilità. I costi d’ingresso sono di gran lunga inferiori a quelli necessari per arrivare in Formula 1. Sotto questo punto di vista il motorsport virtuale è superiore a quello reale a livello di possibilità. L’occorrente per competere online va del minimo indispensabile, un volante e una consolle, fino arrivare a postazioni più articolate, costose e potenti.
Sarebbe superfluo puntualizzare come le sensazioni e le meccaniche siano diverse. Per quanto i software a disposizione delle case sviluppatrici siano sempre più avanzati e la grafica tenda al fotorealismo, essere veloce online non significa fare faville in una macchina reale e viceversa un campione del mondo può non essere il massimo su un simulatore. Sarebbe altresì sbagliato ignorare il fatto che gli stessi piloti e i team facciano ampio uso di simulatori per testare e sviluppare le vetture gli uni e tenersi allenati gli altri. E’ possibile dunque che con il passare del tempo il motorsport inizi a concentrarsi più online che in pista?
Per rispondere semplicemente alla domanda, no. Difficilmente si rinuncerà all’azione in pista. Senza scomodare l’amore per la velocità e il rischio che si cela dietro ogni curva, molto più banalmente gli introiti che il motorsport “fisico” genera sono troppo alti per potervi rinunciare. Quello che però ci si auspica è l’industria capisca che due aspetti differenti della stessa passione possono andare di pari passo.
Dal punto di vista dello spettacolo, gli eSports possono garantirne parecchio e in breve tempo. Organizzare una gara online, come abbiamo visto, è possibile in pochi giorni e la stessa è fruibile a un pubblico molto vasto grazie alle varie piattaforme di streaming a disposizione. Sotto l’aspetto della competizione quella virtuale è forse addirittura più accesa della controparte reale. Dove le macchine sono tutte uguali, l’assetto e l‘abilità del pilota fanno la differenza. Certo, trasmettere gare a livello globale richiederebbe infrastrutture dedicate, ma siamo sicuri che questo non sia un grosso bastone tra le ruote per colossi come Liberty Media.
Possiamo quindi dare per certo che non dovremo aspettare a lungo per riuscire a vedere disputare nello stesso weekend la stessa gara due volte. La prima corsa fisicamente sul tracciato, la seconda invece sugli schermi di venti televisori, entrambe a disposizione dei tifosi di tutto il mondo.