I piloti di Formula 1 ricordano le vittime dell’incidente aereo avvenuto in Ucraina

Era l’8 marzo 2014 quando il Boeing 777 diretto a Pechino della Malaysia Airlines scomparve in un’area compresa fra l’Indonesia e l’Oceano Indiano Meridionale, a circa 2500 km a sud-ovest di Perth. Pochi mesi dopo la compagnia aerea malese viene colpita da un altro disastro: proprio ieri vicino a Shaktarsk, nella regione di Donetsk in Ucraina, è precipitato un altro Boeing 777 decollato da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, trasportava 280 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio. Nessuno è sopravvissuto all’impatto con il suolo e secondo le prime indiscrezioni sarebbe stato abbattuto da un missile Buk terra-aria di fabbricazione russa, tanto che i primi soccorritori hanno raccontato di scene raccapriccianti: brandelli umani anche a 15 chilometri di distanza dalla zona in cui sarebbe precipitato il velivolo.

E il mondo della Formula 1, esattamente come era successo per l’MH370, è rimasto scosso da quest’ulteriore tragedia aerea: «La notizia mi ha davvero colpito perché sono salito spesso su un aereo della MH da Amsterdam a Kuala Lumpur. Il mio pensiero va a tutti i coinvolti», ha scritto su Twitter il terzo pilota Sauber, Giedo van der Garde. E l’olandese non è stato l’unico a voler commemorare le vite che si sono spezzate per una guerra nella quale non avevano nulla a che vedere.

Eleonora Ottonello

Mi chiamo Eleonora e sono di Genova. Scrivo per passione, nella vita di tutti i giorni sono un'educatrice cinofila. Non ho paura di dire (forse è meglio dire scrivere) quello che penso. Per me la sincerità e la franchezza sono alla base di ogni rapporto umano. Sono pignola e puntigliosa ma disordinata e pasticciona allo stesso tempo.

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