Credits: Red Bull press area
Christian Horner è sicuro che, con Charlie Whiting in direzione gara, il Gran Premio dell’Arabia Saudita avrebbe preso un’altra piega. Di certo la situazione non è stata semplice da amministrare: tra episodi controversi e incidenti, la gara non ha lasciato ai commissari un attimo di respiro. Horner è pronto a riconoscerlo, e a concedere a Michael Masi qualche attenuante. La sua opinione, però, non cambia: Whiting al timone avrebbe aiutato tutti ad affrontare con più calma la girandola di imprevisti.
“Il regolamento è diventato troppo complicato, a mio parere“, ha spiegato Horner. “Penso che ieri la Formula 1 abbia sentito la mancanza di Charlie Whiting. Mi spiace dirlo in maniera così diretta, ma Charlie aveva molta esperienza. Per Michael e i commissari, senza di lui, è complicato e anche un po’ frustrante gestire tutte le diverse situazioni… A maggior ragione quando si corre su un tracciato così difficile, con curve del genere. E’ stato difficile per tutti“.
Il circuito di Jeddah ha messo a dura prova la direzione gara, costretta a interrompere per due volte il Gran Premio e chiamata a decidere su molti episodi di dubbia interpretazione. “In pista si è verificato un gran caos“, ha proseguito Horner, “e i commissari hanno dovuto far fronte a un elevato numero di incidenti. A questo si sono aggiunte le tante VSC, la Safety Car di inizio gara e ben due ripartenze da fermo. In più, i vari detriti disseminati dalle monoposto lungo il tracciato hanno complicato la situazione“.
“Ci sono davvero troppe regole“, ha ribadito Horner, “e a volte alcune di queste non vengono fatte rispettare, com’è accaduto ieri nel caso della norma sulla distanza di dieci monoposto da lasciare in caso di ripartenza. Un giro di formazione non vale come tale, se c’è una ripartenza da effettuare. Ci sono molti episodi di cui dovremo discutere nelle prossime settimane“. L’esempio citato da Horner è senza dubbio riferito a Hamilton, che non avrebbe rispettato la distanza prescritta dal regolamento in occasione della prima ripartenza.
Alessandro Bargiacchi