Credits: Pirelli Press area
Mentre l’epidemia di Covid-19 sta ancora flagellando il mondo intero, ai piani alti della Formula 1 si inizia a pensare alla ripartenza della stagione motoristica. È annuncio di questa settimana, infatti, la data del 5 luglio come via per alzare il sipario di questa stagione 2020 che stenta a decollare. Ma Hembery non è d’accordo: “Quando il mondo è in blocco e nessuno è in grado di capire o prevedere i prossimi mesi, la Formula 1 annuncia che proverà ad iniziare la stagione a luglio. Mentre le sfide finanziarie sono enormi per lo sport e la fattibilità di squadre, promotori e detentore dei diritti è una grande domanda”.
“Oggi non è davvero il momento di annunciare altro che la cancellazione della stagione di Formula 1. La Formula 1, in questo caso, appare nella migliore delle ipotesi disperata e fuorviante, è chiaro da quasi tutti i governi che la politica di uscita si baserà sull’introduzione di un vaccino adatto. Tuttavia siamo molto lontani dalla disponibilità generale di questo”, dichiara Hembery.
Hembery poi ha aggiunto: “Forse la Formula 1 stessa sa che non c’è quasi speranza che questo calendario stia realmente accadendo. Ci sarà bisogno di grande leadership e chiarezza per gestire questa situazione, soluzioni creative alla normalità e un ripensamento radicale dello sport e del calendario per adeguarsi ai vincoli del mondo reale e alla necessità di generare le finanze per mantenere vivo questo sport”.
“Noi dobbiamo adattarci al mondo, in quanto affronta le conseguenze di Covid-19 e il suo impatto. Ma capisco che è anche difficile adattarsi per uno sport come la Formula 1 che deve navigare in questo nuovo scenario. Ma dalla crisi possono derivare delle buone e molte opportunità” -ha detto- “La possibilità di costruire uno sport più avvincente e finanziariamente sostenibile che offra maggiore interesse agli spettatori e ponga i piloti in prima linea”.
Dalle difficoltà possono derivare le migliori opportunità. Questo sport ha sempre avuto a che fare con crisi, ma anche con tante novità. E si è sempre saputo adattare molto bene. Tutto starà nella gestione della ripartenza, perché una ripartenza ci sarà. E le monoposto torneranno a sfrecciare sull’asfalto dei circuiti, più veloci che mai.