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Ormai cinque soli appuntamenti separano Lewis Hamilton e Max Verstappen dalla conquista del titolo iridato. Se per il campione di Stevenage si tratterebbe del suo ottavo successo, evenienza che lo renderebbe numeri alla mano definitivamente il GOAT dello sport, per il talento olandese sarebbe invece il primo. Se il chi tra i due fenomeni sia più sotto pressione in questo momento è questione di punti di vista, lo sono anche gli eventuali parallelismi tra i due. Secondo Hamilton infatti non sarebbe corretto paragonare l’allora 2008 e l’attuale stagione di Max Verstappen anche in virtù dell’esperienza maggiore maturata negli anni dall’olandese.
“Il mio primo titolo? E’ stato orrendo” – ha spiegato Hamilton ai microfoni di Sky Sport – “il percorso è stato terribile. Lui invece a cos’è arrivato, alla sua sesta stagione? A me è successo durante il mio secondo anno. Intorno a me non avevo una struttura ben definita in termini di management. Nessuno mi aiutava a capire come gestire tutte le palle curve che mi venivano lanciate. Non avevo esperienza e, al di fuori di quelli nella monoposto, non avevo gli strumenti, ma comunque maturavo esperienza su come essere un miglior compagno di squadra, su come lavorare in gruppo e su come aiutare gli altri ad esprimere il loro pieno potenziale”.
“Per me è stato molto diverso, eppure sono grato di aver vissuto questa esperienza. Grazie ad essa adesso so come comporre il mio entourage, come vincere con il team e godermi sia i momenti positivi che negativi con esso”. Mano a mano che la posta in palio cresce, Hamilton afferma di non pensare ad altro che a se stesso: “Non spendo il mio tempo a chiedermi cosa possa o non possa rappresentare una distrazione per lui. Se svolgo il mio lavoro al meglio delle mie capacità, allora non avrò problemi. E’ così che ragiono”.