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Max Verstappen ha messo in discussione il motivo per cui la FIA, non abbia condotto in modo legale le verifiche alle vetture dei compagni di squadra, di Charles Leclerc e Lewis Hamilton che sono stati squalificati dopo il GP Stati Uniti.
Il pilota della Red Bull è il vincitore della gara davanti a Lewis Hamilton, Lando Norris, Carlos Sainz Jr, Sergio Perez e Charles Leclerc. Nel dopo gara, la FIA ha condotto delle verifiche alle vetture, trovando irregolare il fondo della SF-23 di Charles Leclerc e della W14B di Lewis Hamilton, dunque squalificandoli.
Verstappen non crede che l’intenzione di Mercedes e Ferrari, fosse stata quello di infrangere i regolamenti. Riconosce che l’unica sessione di prove libere a disposizione nei format della Sprint Race, sia alquanto limitato, e dunque può capitare che avvengano errori di settaggio, che poi diventano difficili da correggere anche per via della regola del parco chiuso.
“Non penso che qualcuno lo faccia di proposito. È soltanto una delle conseguenze di questo format Sprint, considerando che si ha soltanto una sola sessione di prove libere, durante la quale provi a fissare tutto, e se dovessi sbagliare, non puoi fare più nulla. L’unica cosa che si può fare, è gonfiare la pressione degli pneumatici. Ma poi, ti ritrovi a guidare su pneumatici a palloncino,” ha commentato Max Verstappen.
“Perciò, certamente non è quello che vuoi vedere, e immagino che lo sia anche per loro, come team. Di sicuro, sappiamo che una volta che si consegna la vettura, questa ti dà prestazioni. Ma penso, che sia anche perché durante tutto il format, ti metti in quella posizione, in quanto normalmente non credo che nessuno in un fine settimana normale, correrebbe così,” ha poi aggiunto il campione del mondo.
FIA ha condotto una serie di verifiche post gara, su vetture diverse e in modo casuale. Su 4 delle 17, che hanno concluso la gara, compresa la RB19 di Verstappen, sono stati effettuati i check ai fondi.
Dover eseguire ogni test, su ogni vettura significherebbe “avere il risultato della gara al martedì”, come ha sottolineato Verstappen. “Il problema è che è semplicemente impossibile verificare tutto”.
“Ma in ogni team, c’è il pensiero di non voler essere illegale. Dunque, nessuno prepara le loro vetture in modo illegale. Poi, ovviamente, ti ritrovi ad aver queste verifiche casuali, che vengono eseguite e talvolta sono i primi quattro, altre volte sono le vetture del centro gruppo, altre ancora quelle che hanno concluso per ultime. È così che funziona, è impossibile verificare tutte le vetture, e in ogni singola parte delle stesse. Altrimenti, occorrerebbero più di 100 persone a fare questa cosa,” ha aggiunto il pilota della Red Bull.
Detto questo, ha comunque messo in discussione il motivo per cui, viste le squalifiche di Lewis Hamilton e Charles Leclerc, le verifiche non siano state fatte ai fondi delle vetture dei rispettivi compagni di squadra, ovvero George Russell e Carlos Sainz.
“Quando verifichi una vettura del team ed è illegale, poi penso che dovrebbero essere verificate anche le altre. Questo è il mio pensiero, l’unica cosa. Perché altrimenti ne squalifichi uno, e poi l’altro avanza di una posizione, quando normalmente disponi sempre di un set-up piuttosto simile,” ha aggiunto Verstappen in conclusione.