Credits: Mercedes AMG Petronas F1
In un rocambolesco GP di Turchia Lewis Hamilton si è aggiudicato il settimo titolo mondiale della carriera eguagliando Michael Schumacher. Un traguardo storico raggiunto a ben tre gare dalla fine della stagione. Tuttavia, nonstante al gran finale, manchino appunto tre gare, del rinnovo di contratto, in scadenza a fine anno ancora non si parla.
Ci sono i presupposti perchè Hamilton si comporti come Rosberg nel 2016, cioè ritirarsi dopo il raggiungimento del proprio obiettivo, in questo caso il settimo titolo? Sembra difficile. Lewis ha sempre evitato, in questo 2020, di trattare il capitolo rinnovo, per potersi concentrare al meglio sull’attività in pista. Dunque lecito pensare che la firma arriverà dopo Abu Dhabi.
“Sto lavorando per assumermi la responsabilità come sportivo, di renderci conto che dobbiamo confrontarci e che non possiamo ignorare i problemi dei diritti umani che affliggono molti paesi in cui andiamo. Dobbiamo capire come possiamo essere coinvolti con questi paesi, come possiamo responsabilizzarli, in modo che cambino davvero. Ma non in dieci o venti anni, ma da subito”, ha spiegato Hamilton, “Voglio aiutare la Formula 1 e voglio aiutare la Mercedes in questo viaggio per essere più sostenibile. Spero di farne parte, almeno nella fase iniziale”.
Un messaggio chiaro e preciso da parte del sette volte campione del mondo: “Il matrimonio tra me e la Formula 1 non è ancora giunto al capolinea”. D’altra parte già nelle interviste successive al GP di Turchia, il britannico aveva ammesso di poter dare ancora tanto a questo sport, per cui la questione rinnovo, sembra destinata ad essere solo questione di tempo.
Sulla firma del campione, avrà senza dubbio una certa influenza, un’altra firma: quella di Toto Wolff. Anche il team principal, che a Instanbul è salito sul podio, pare proprio su invito di Hamilton, è in scadenza di contratto. Ma per l’austriaco sembrerebbe valere la stessa logica di Lewis: tutto dopo Abu Dhabi. Toto, nel frattempo ha specificato di non possedere quote del gruppo Aston Martin Racing, ma di Aston Martin cars Lagonda, un marchio diverso che nulla a che vedere con la sezione sportiva in mano a Lawrence Stroll.
Un modo intelligente per spegnere ogni possibile speculazione su un suo eventuale e clamoroso passaggio al futuro team inglese. Al momento dunque, appare improbabile un Rosberg bis, sia da parte di Hamilton, che da parte di Wolff.