Credit: Mercedes Press Area
Lewis Hamilton non ha mai nascosto di voler portare alla luce le criticità e le contraddizioni del motorsport. I punti sui quali l’inglese si è sempre battuto sono soprattutto la mancanza di diversità e le disparità di possibilità nelle categorie minori. Il britannico ha spesso avuto un ruolo attivo nella lotta alle ingiustizie sociali. Dopo i recenti sviluppi delle proteste generate dal movimento #BLM il pilota della Mercedes è stato parecchio critico nei confronti dei colleghi e nella loro mancata presa di posizione.
E’ recente la notizia della creazione una commissione da parte del sei volte campione del mondo, atta a favorire l’integrazione delle minoranze. Come spiega lo stesso Hamilton al Sunday Times, lo scopo della commissione sarà “esplorare come il motorsport possa essere usato come veicolo per avvicinare i giovani di colore alle scienze, alle tecnologie, all’ingegneria e alla matematica, inserendolo in ultima analisi nei diversi settori di ricerca“. Suddetta commissione è nata per volere dello stesso inglese e ha visto la luce anche grazie agli sforzi congiunti con la Royal Academy of Engineering.
“La commissione esplorerà nuove aree quali la mancanza di ruoli modello e servizi per la carriera nelle scuole,” – afferma Hamilton, che prosegue – “nuove opportunità per i giovani studenti di colore in corsi scientifici extracurriculari, lo studio delle barriere che impediscono alle persone con un diverso background l’accesso al mondo delle corse e le difficili richieste d’ammissione che si traducono in meno impiego nel settore ingegneristico di laureati di colore. Siamo interessati alle impressioni dei giovani e dei laureati che devono fare quotidianamente i conti con queste sfide”.
“Siamo anche in procinto di coinvolgere nuovi partner che lavorano a stretto contatto con le comunità di colore per avere delle testimonianze di prima mano. E’ finito il tempo delle banalità e dei gesti simbolici” – conclude Hamilton – “Mi auguro che la Hamilton Commission apporti un cambiamento reale, tangibile e misurabile. Quando guarderò indietro tra vent’anni vorrei vedere cambiato lo sport che dato una chance ad un timido ragazzo di colore proveniente da una famiglia della working class di Stevenage, diventato diverso come il complesso mondo multiculturale in cui viviamo.”