© Scuderia Ferrari Press Area
Molto probabilmente Lewis Hamilton si aspettava un debutto diverso per la sua prima stagione in Ferrari. L’approdo del sette volte campione a Maranello aveva acceso l’entusiasmo di tifosi e appassionati, alimentando le speranze di un ritorno al vertice per la Scuderia. Ma i risultati fin qui ottenuti – pochi e al di sotto delle aspettative – raccontano una storia ben diversa.
Adesso, il pilota britannico si prepara a vivere il suo primo GP in Italia da pilota della Rossa, consapevole di trovarsi in una situazione tutt’altro che ideale: alla guida di una monoposto ancora poco competitiva e lontana dalle prestazioni a cui egli stesso ambisce. Bisogna fare i conti con la realtà: la SF-25 semplicemente non va. Lo ha ammesso lo stesso Leclerc, in un impeto di sincerità, riconoscendo che dalla monoposto sia già stato estratto tutto il potenziale disponibile.
Nuovi aggiornamenti sono attesi in vista del Gran Premio di Imola, ma è chiaro che non condurranno a un cambiamento radicale della vettura. Si spera che si possa intervenire su alcuni aspetti specifici, con l’obiettivo di rendere la monoposto più bilanciata e risolvere i problemi di sottosterzo, nonché migliorare la gestione delle temperature delle gomme nei giri di qualifica. Ma sono tutte supposizioni, avremo un vero riscontro soltanto nel corso del weekend.
I tifosi del Cavallino, delusi e pienamente consapevoli della delicata situazione, hanno ben poco da recriminare ai piloti ferraristi. Hanno compreso che Hammer ha ancora bisogno di tempo per adattarsi alla vettura e che molte delle responsabilità non debbano ricadere su di lui. Se nella Sprint Race del GP di Miami è riuscito ad agguantare il podio, i meriti vanno attribuiti esclusivamente a lui e alla sua straordinaria capacità di interpretare le condizioni della pista.
Le cose non sono andate altrettanto bene nella gara della domenica, ma almeno sembra che Lewis stia riuscendo a ridurre il divario da Charles Leclerc. Tuttavia, questo non sembra bastargli. Se è pur vero che il primo avversario da battere è il proprio compagno di squadra, non ci si può accontentare di arrivargli davanti, soprattutto quando in palio c’è solo una settima posizione. Non dimentichiamo che i piloti da corsa corrono con un solo e unico obiettivo: vincere.
Anche nella sua ultima stagione in Mercedes, l’inizio non fu dei più incoraggianti per Lewis Hamilton: il feeling con la W15 era tutt’altro che idilliaco. Dopo i primi sei GP (escludendo le Sprint), George Russell era nettamente avanti nel confronto diretto. Con un 5-1 in qualifica e un 4-1 in gara, a favore del più giovane compagno di squadra.
Dodici mesi dopo, la storia sembra ripetersi in Ferrari. Il confronto con Charles Leclerc segue un copione quasi identico: 5-1 per il monegasco in qualifica e 5-0 in gara, escludendo la tappa in Cina, dove entrambe le SF-25 sono andate incontro a una squalifica. C’è chi ipotizza che Sir Lewis abbia perso lo smalto di un tempo, iniziando ad accusare il divario generazionale e la migliore capacità di adattamento dei giovani piloti alle moderne monoposto.
Quel ch’è certo, però, è che abbia perso il sorriso e la serenità: lo dimostrano chiaramente i team radio di Miami, con i piloti della Rossa impegnati a discutere su chi dovesse lasciar passare chi, senza che nessuno dei due sia riuscito a colmare il gap dalla Mercedes di Antonelli. Arrivati a questo punto, non resta che concentrarsi sul primo Gran Premio da pilota del Cavallino.
Al di là delle difficoltà tecniche, quello di Imola sarà comunque un weekend speciale, carico di significato e tutto da vivere. Il calore del pubblico italiano non può che dargli man forte, spingendolo a trasformare ogni difficoltà in una sfida da vincere, con la speranza di poter vedere sul podio anche un pilota vestito di rosso.